Peste nera: differenze tra le versioni

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A partire dal 1348 la malattia iniziò a diffondersi nell'entroterra seguendo le rotte commerciali all'epoca molto frequentate. E così vennero contagiate città come [[Cairo]], [[Antiochia]] e [[Tunisi]]; l'Italia venne contagiata da tre direzioni: dalla Sicilia venne contagiata tutta l'[[Italia Meridionale]] e il [[Lazio]], da Genova venne contagiata tutta la [[Lombardia]] (con la notevole eccezione del [[milano|milanese]]), il [[Piemonte]] e la [[Svizzera]], da Venezia venne contagiato il [[Veneto]], l'[[Emilia-Romagna]], la [[Toscana]], l'[[Istria]] e la [[Dalmazia]]. In Francia, dopo aver colpito Marsiglia, risalì la valle del [[Rodano]] verso nord e dopo poco tempo raggiunse la [[Linguadoca (provincia)|Linguadoca]] e [[Montpellier]]; nell'agosto 1348 vennero coinvolte anche [[Carcassonne]], [[Bordeaux]], [[Aix-en-Provence]]. Ad [[Avignone]], all'epoca sede papale, nei primi tre giorni del contagio morirono {{formatnum:1800 persone}}. In marzo la peste aveva raggiunto [[Tolosa]] e in maggio [[Parigi]]<ref name="NS27" /> per poi dirigersi verso la [[Normandia]] e i [[Paesi Bassi]].<ref name="NS27" /><ref name="Duhoux" /> Arrivata al [[canale della Manica]] non ci volle molto perché la pestilenza lo attraversasse giungendo in [[Inghilterra]], probabilmente nel [[Weymouth (Dorset)|Weymouth]], per poi muoversi rapidamente verso [[Londra]], [[Bristol]], [[Plymouth]] e [[Southampton]].<ref name=NS27/>
 
Nel 1349 la peste iniziò a mietere vittime in [[Cornovaglia]] e in [[Norvegia]]. L'anno seguente fu la volta della [[Svezia]], della [[Scozia]], dell'[[Islanda]], della [[Groenlandia]], delle isole [[Fær Øer]] e [[Isole Shetland|Shetland]].<ref>{{cita|Naphy e Spieer|pp. 27-28}}.</ref><ref>{{Cita|Karlsson|p. 111}}.</ref><ref name=Duhoux/> Nel dicembre dello stesso anno era giunta in Svizzera e in [[Germania]]: partendo da Venezia e passando per il [[Brennero]], aveva raggiunto l'[[Austria]] comparendo prima in [[Carinzia]], quindi in [[Stiria]] e infine a [[Vienna]]. Nella penisola iberica, nel 1350 morì a causa del morbo [[Alfonso XI di Castiglia|Alfonso XI]], re di Castiglia e Leon. Questo evento fece precipitare il paese nella guerra civile, dalla quale uscì incoronato [[Enrico II di Castiglia|Enrico II di Trastámara]], figlio di Alfonso e della sua amante [[Eleonora di Guzmán|Eleonora de Guzman]].<ref>{{Cita|Bordone e Sergi|p. 213}}.</ref>

Nel 1351 giunse nel [[Brandeburgo]] e nello stesso anno si diffuse a nord est verso la [[Polonia]], i [[Paesi Baltici]], la [[Finlandia]] e in [[Russia]], dove uccise nel 1353 [[Teognoste il Greco]], [[Patriarchi e metropoliti di Russia|patriarca della chiesa ortodossa russa]], e [[Simeone di Russia]], [[principe di Mosca]].<ref>{{cita|Naphy e Spieer|p. 28}}.</ref> La sua espansione terminò una volta che giunse nelle vaste e disabitate pianure della [[Siberia]].<ref name="Duhoux">{{Cita pubblicazione|autore=Jonathan Duhoux|anno=2015|titolo=La Peste noire et ses ravages. L’Europe décimée au XIVe siècle|rivista=50 Minutes|p=16|lingua=fr}}</ref>
 
Per limitare i rischi di contagio dopo il 1347 le navi sulle quali si sospettava la presenza di peste, venivano messe in isolamento per quaranta giorni ([[quarantena]], originariamente forma veneta per ''quarantina''). La quarantena poteva impedire che gli equipaggi mettessero piede a terra, ma non impediva che lo facessero i ratti, responsabili della successiva diffusione della malattia.<ref name="NS29"/><ref>{{Treccani|quarantena/|Quarantèna|v=1}}</ref>
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Più delle cifre sono i destini individuali a dare un'idea concreta delle devastazioni della peste: [[Agnolo di Tura]], cronista [[Siena|senese]], lamentava di non trovare più nessuno che seppellisse i morti e di aver dovuto seppellire con le proprie mani i suoi cinque figli. John Clyn, l'ultimo monaco ancora in vita in un convento irlandese a [[Kilkenny]], poco prima di morire egli stesso di peste metteva sulla carta la sua speranza che all'epidemia sopravvivesse almeno un uomo, che potesse continuare la cronaca della peste che egli aveva cominciato.<ref name=Cosmacini6/> Molti furono i religiosi che perirono, chiamati a dare conforto agli appestati sovente si ammalarono loro stessi; nella [[diocesi di York]] morì circa il 40% del clero locale.<ref>{{cita|Naphy e Spieer|p. 32}}.</ref>
 
La peste nera non colpì tutta Europa con la stessa intensità: alcune rare zone rimasero quasi immuni dal contagio (come alcune regioni della Polonia, il Belgio e [[Praga]]), altre invece furono quasi spopolate. In Italia la peste risparmiò parzialmente [[Milano]] che contò {{formatnum:15000}} morti su una popolazione di circa {{formatnum:100000}} anime, mentre a [[Firenze]] uccise quattro quinti degli abitanti. Sono state fatte supposizioni sul perché Milano riuscì a limitare i decessi: alcune di esse si focalizzano sulla forte autorità dei [[Visconti]] che imposero rigide regole sull'ingresso di merci e persone in città e segregando in casa le famiglie in cui si sospettava che tra i membri vi fosse un infetto,<ref name="NS29"/> mentre altri suggeriscono che il motivo sia da trovarsi nei vasti territori rurali poco fuori dalla città che permisero a molti di trovare rifugio.<ref name=NS30/> Anche [[Anversa]] venne colpita con relativa clemenza, perdendo il 20-25% della propria popolazione.<ref>{{cita|Naphy e Spieer|p. 31}}.</ref> In Germania invece, mentre il meridione venne prevalentemente risparmiato, Amburgo, Brema e Colonia vennero colpite in maniera massiccia dall'epidemia. Gli effetti sulla popolazione furono senz'altro più gravi in Francia e in Italia che in Germania. In Scandinavia ebbe un effetto disastroso; specialmente in Norvegia, dove la pandemia colpì così forte da lasciare la popolazione senza sovrani. Fu in quel momento che i tre regni nordici di Danimarca, [[Regno di Norvegia|Norvegia]] e [[Svezia-Norvegia|Svezia]] si unirono sotto la guida della regina [[Margherita I di Danimarca]].<ref>{{Cita|Bordone e Sergi|p. 252}}.</ref> Anche in Spagna la peste uccise il sovrano: nel 1350 morì a causa del morbo [[Alfonso XI di Castiglia|Alfonso XI]], re di Castiglia e Leon. Questo evento fece precipitare il paese nella guerra civile, dalla quale uscì incoronato [[Enrico II di Castiglia|Enrico II di Trastámara]], figlio di Alfonso e della sua amante [[Eleonora di Guzmán|Eleonora de Guzman]].<ref>{{Cita|Bordone e Sergi|p. 213}}.</ref>
 
Furono necessari alcuni secoli perché la popolazione europea ritornasse alla densità precedente la pandemia. [[David Herlihy]], medievalista statunitense, nota che il numero degli abitanti dell'Europa cessò di calare solo nei primi decenni del [[XV secolo]] e che nei cinquant'anni successivi rimase stabile, per poi riprendere lentamente ad aumentare attorno al 1460.<ref>{{cita libro|autore=David Herlihy|wkautore=David Herlihy|titolo=The Black Death and the Transformation of the West|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=muPkAwAAQBAJ&pg=PT19&dq=David+Herlihy+plague+1460&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjv5a7G4cjmAhUN-6QKHYowADAQ6AEIRjAD#v=onepage&q=David%20Herlihy%20plague%201460&f=false|editore=Harvard University Press|anno=1997|isbn=978-0-674-74423-3}}</ref>