Storia della Sicilia angioina: differenze tra le versioni
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===I Vespri===
{{vedi anche|Vespri siciliani}}
Il 25 luglio, Carlo, con le forze destinate alla guerra greca sbarcò in Sicilia e pose l'assedio a Messina, che resistette eroicamente per due mesi.
Al largo di [[Malta]], l'8 giugno [[1283]] si affrontarono per la prima volta la flotta aragonese-siciliana di [[Ruggiero di Lauria]] e quella angioina. L'ammiraglio Ruggiero inflisse un duro colpo agli angioini, che furono costretti alla fuga.▼
I siciliani, che avevano chiesto invano al papa la possibilità di autogovernarsi come confederazione di liberi comuni in forma repubblicana, si rivolsero allora al re di Aragona e Valencia, Pietro III il Grande, marito di Costanza di Hohenstaufen, figlia di Manfredi. Il sovrano aragonese il 30 agosto sbarcò a Trapani, con circa 9.000 armigeri, causando, meno di un mese più tardi, la fuga di Carlo, che, il 26 settembre, fu costretto a lasciare la Sicilia, perdendone di fatto il regno, dando così inizio al governo della dinastia degli [[Aragonesi]] in Sicilia ([[1282]]-[[1410]]).
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Il 5 giugno [[1284]] la flotta siciliano-aragonese, sotto il comando del Lauria si presentò dinanzi al porto di [[Napoli]] e il principe di Salerno e figlio di Carlo, [[Carlo II di Napoli|Carlo lo Zoppo]], disobbedendo all'ordine del padre di non muoversi prima del suo arrivo dalla Provenza, uscì dal porto con la sua flotta napoletana per combattere il Lauria, che invece lo sconfisse e fece prigioniero lui e parecchi nobili napoletani. Quando il sovrano arrivò a Gaeta e seppe della sconfitta dovette rinunciare all'invasione della Sicilia; assediò allora invano Reggio e poi, con le truppe assottigliate dalle diserzioni, si diresse in Puglia per riorganizzarsi e imporre l'esazione di nuove imposte.
Durante il viaggio, gravemente ammalato e stremato da una febbre persistente, morì a Foggia il 7 gennaio [[1285]].
== Voci correlate ==
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