Ecotipo: differenze tra le versioni

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Un ecotipo non è definibile come "varietà" in quanto quest'ultima è un'entità riferibile a varianti coltivate delle piante, con lo stesso valore di razza per gli animali nel linguaggio zootecnico. Quindi non sarebbe applicabile ad organismi in cui non sia stata attuata selezione artificiale.
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Un '''ecotipo''' è una distinta popolazione di un [[animale]], una [[Plantae|pianta]] o un altro [[organismo vivente|organismo]] che è strettamente collegata nelle sue caratteristiche all'[[ambiente ecologico]] in cui vive. L'ecotipo è una popolazione [[Genetica|geneticamente]] omogenea, ottenuta con la [[selezione massale]] in un contesto territoriale circoscritto (comprensorio, regione). L'identità degli ecotipi è perciò associata al territorio ed è l'espressione dell'interazione fra il [[germoplasma]] di una specie con le specifiche condizioni ambientali di una regione e con l'influenza dell'uomo.
 
Il termine ecotipo è stato coniato nel [[1922]] dal [[botanico]] svedese [[Göte Turesson]]. Un ecotipo, come tale, non ha nessuna posizione [[tassonomia|tassonomica]]<ref>{{cita web|url=http://www.biologie.uni-hamburg.de/b-online/e37/37b.htm|titolo=Phenotypic and Genetic Variation; Ecotypes|editore=Fachbereich Biologie, Universität Hamburg|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090618051236/http://www.biologie.uni-hamburg.de/b-online/e37/37b.htm|dataarchivio=18 giugno 2009}}</ref>.