Moscoforo: differenze tra le versioni
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L'occasione della dedica fatta ad [[Atena]] è incerta: potrebbe trattarsi del vincitore di una gara che aveva come premio un vitello o di un [[sacrificio]] in onore della dea.<ref>Un lavoro di J. Kleine pubblicato nel 1973 mette in relazione l'iscrizione relativa alla fondazione delle [[Panatenee]] del 566 a.C. con i caratteri dell'iscrizione dedicatoria del Moscoforo, confermando la datazione di quest'ultimo. Cfr. {{Cita|Arias 1981|p. 45.}}</ref>
La figura originariamente era policroma, con occhi di pasta vitrea, [[avorio]] e [[osso]]. Il viso dell'uomo presenta il cosiddetto "[[sorriso arcaico]]" (utile per l'arrotondamento degli occhi e della bocca) e lo sguardo diritto, opposto allo sguardo abbassato del vitello. I muscoli sono ben torniti ed hanno una superficie fluida e levigata, collegata alle cadenze lineari del sottilissimo mantello che ricade con due lembi decorativi sul davanti. Da notare la disposizione [[Chiasmo (scultura)|chiastica]] delle braccia del giovane e delle zampe del vitello sulle sue spalle, che contribuisce a serrare il rapporto tra le due figure, le partiture orizzontali dell'addome e le forme corporee (specie delle spalle) ben definite, il mantello che addolcisce le linee e crea una continuità tra il gomito e il bacino in una morbida linea di contorno. Come osserva
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