Politica razziale nella Germania nazista: differenze tra le versioni

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La '''politica razziale nella Germania nazista''' si sostanzia nelle specifiche scelte e leggi adottate dalla [[Germania nazista]] in materia [[razzismo|razziale]]: esse postulavano la superiorità della "[[razza ariana]]" e comportarono una serie di misure discriminatorie, soprattutto nei confronti della popolazione [[Ebrei|ebraica]].
 
Queste politiche affondano le proprie radici nell'epilogo della [[prima guerra mondiale]], quando le fazioni [[Nazionalismo|nazionaliste]] tedesche, irritate e deluse dalla sconfitta subita, attribuirono la cosiddetta "pugnalata alle spalle" (in tedesco ''[[Dolchstoßlegende]]'') della Germania da parte di forze esterne (principalmente pacifisti, socialdemocratici, [[Massoneria|massoni]] e [[Comunismo|comunisti]]). Il nascente partito nazista fece leva su questo sentimento per la propria [[pubblicità]] politica e successivamente, assunto il potere, lo istituzionalizzò attraverso la pubblicazione delle '''leggi di Norimberga''' e l'apertura di [[lager|campi di internamentoconcentramento]].
 
== Prima della seconda guerra mondiale ==