Bernabò Malaspina (vescovo): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
nuova pagina
 
m disambigua massa AWB
Riga 1:
'''Bernabò Malaspina''' fu vescovo della [[Diocesi di Luni]] dal [[1321]] al [[1338]]. Nato nel [[1274]], apparteneva probabilmente al ramo dei [[Malaspina]] di Mulazzo. Votato alla vita ecclesiastica, nel 1302 divenne Canonico della Cattedrale di Genova e rinunciò alle pretese sui feudi paterni, diventando francesano: passando da [[Sarzana]] pochi giorni dopo la notizia della morte in esilio del Vescovo [[Gherardino Malaspina]], il Capitolo della Cattedrale, nonostante la pessima scelta del predecessore, puntò di nuovo su un membro della dinastia locale per tentare di recuperare, se non i feudi, almeno un po' di diritti e di pedaggi usurpati negli anni dell'esilio di Gherardino.
 
Bernabò però si trovò con ben pochi margini di manovra e fu costretto a confermare la scelta del suo predecessore, concedendo in locazione a [[Castruccio Castracani]] per nove anni tutti i frutti, i redditi, la dogana del sale, mulini, pascoli, castelli e terre spettanti alla Diocesi, in cambio della metà delle entrate della dogana, dei pedaggi ed altre piccole entrate: Castruccio divenne ''verus vicecomes et defensor episcopi capituli ecclesie'' e tale restò fino alla morte improvvisa, nel [[1328]]. Nel vuoto causato dall'improvvisa dipartita, i potenti vicini della diocesi si gettarono a capofitto nell'occupazione e saccheggio di terre e castelli. Bernabò Malaspina, più feudatario che pastore, scese in guerra, mostrando perizia ed intelligenza: si alleò con i [[Della Scala]] di [[Verona]], con i Fiorentini e con [[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino Visconti]] riuscendo a sconfiggere e cacciare i Pisani che avevano occupato Sarzana, [[Massa (MS)|Massa]] ed [[Avenza]], ed occupando nel gennaio 1335, con l'aiuto del cugino Spinetta Malaspina ''il Grande'', Sarzana. L'anno successivo consacrava la chiesa di San Giovanni Battista di [[Fivizzano]] e poi si impadroniva di Massa, tenendo a bada nel frattempo il famelico Capitolo della Cattedrale, che non approvava come Bernabò giostrasse e spartisse le rendite per pagare e finanziare alleati ed amici.
 
Morì il [[5 agosto]] 1338, venendo sepolto nella chiesa di San Francesco a Sarzana in un mausoleo opera del pisano Giovanni di Balduccio: nella sua lunga epigrafe, tralasciando le indubbie virtù guerriere, si citano solo quelle morali: ''Sobrius et lenis, castus, misurator egenis / Compatiens mestis et moribus aptus honestis''.
 
[[Categoria: vescovi cattolici italiani]]