Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena: differenze tra le versioni

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Dopo due settimane di viaggio, continuamente elogiata a ogni tappa, la delfina giunse a [[Shüttern]], sulla sponda del [[Reno]] opposta a [[Strasburgo]]. In un padiglione in legno, costruito appositamente per l'occasione, su una piccola isola sul Reno, si svolse la cerimonia della ''remise'', durante la quale Maria Antonietta abbandonò gli abiti austriaci per indossare vesti francesi. La delfina si accomiatò definitivamente dal seguito austriaco e venne accolta da quello francese, capeggiato dalla [[Anne d'Arpajon|contessa de Noailles]], da poco nominata "Gran Maestra della Casa della delfina".
 
Il corteo riprese la marcia verso [[Compiègne]], dove la delfina era attesa dalla corte francese, fra cui il re [[Luigi XV di Francia|Luigi XV]], il delfino e il[[Étienne François de Choiseul|duca di Choiseul]], che andò incontro alla sposa. Quando Maria Antonietta scese dalla carrozza, fu accolta e scortata dal [[Étienne François de Choiseul]][[duca di Choiseul|lduca di Choiseul]], al quale rivolse queste parole: «Non mi scorderò mai che voi siete responsabile della mia felicità!».<ref name="Fraser 77">Fraser, p. 77.</ref> I due sposi si incontravano per la prima volta. Il delfino era diverso da come era stato descritto alla delfina: era goffo, sgraziato e già piuttosto pingue per la sua età. Nei dipinti inviati in Austria era stato abbellito.<ref name="Fraser 77"/>
 
Le nozze vennero celebrate in forma solenne a Versailles, il 16 maggio. Anche il popolo venne invitato a festeggiare la gioia della famiglia reale. Dopo cena avvenne la cerimonia del ''coucher'' a cui, per etichetta, doveva assistere l'intera corte. La coppia entrò nel letto e l'arcivescovo benedisse il talamo. Alla fine della cerimonia la coppia venne lasciata sola, ma il matrimonio non venne consumato.<ref>Spinosa, p. 40.</ref>