Fontana delle Naiadi (Empoli): differenze tra le versioni

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[[File:Fontana delle Naiadi-Piazza Farinata degli Uberti.jpg|thumbminiatura|La fontana della Naiadi]]
La '''fontana delle Naiadi''' o '''dei Leoni''' è una [[fontana]], realizzata dagli scultori [[Luigi Pampaloni]], [[Luigi Giovannozzi]] ed [[Ottavio Giovannozzi]], su disegno dell'architetto [[Giuseppe Martelli (architetto)|Giuseppe Martelli]], che si trova in [[piazza Farinata degli Uberti]] a [[Empoli]], in posizione lievemente decentrata rispetto alla facciata della [[Collegiata di Sant'Andrea]].
 
== Storia ==
[[File:Fontana delle Naiadi o dei Leoni, veduta angolare.jpg|thumbminiatura|Veduta angolare]]
 
Nel [[1815]], subito dopo la caduta di [[Napoleone]] e il conseguente ritorno di [[Ferdinando III di Toscana]] sul trono del Granducato, la popolazione di Empoli manifestò il desiderio di avere una fontana che rifornisse di acqua corrente la città e, allo stesso tempo, ornasse adeguatamente la piazza della [[Collegiata di Sant'Andrea]]. Infatti, l'antica colonna col [[Marzocco]] (simbolo del dominio dell'antica [[Repubblica Fiorentina]]), che svettava un tempo al centro della piazza, era stata demolita proprio durante il regime napoleonico e l'area risultava priva di un fulcro visivo monumentale<ref>{{cita|E. Mancini|p.6}}.</ref>.
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Nel frattempo, l'ingegnere Zocchi era morto e il progetto della fontana era rimasto in sospeso. Soltanto nel [[1825]] la Comunità di Empoli incaricò il giovane [[Giuseppe Martelli (architetto)|Giuseppe Martelli]] di preparare un nuovo disegno<ref>{{cita|E. Spalletti|pp. 18-19}}.</ref>. La scelta di questo giovane ingegnere si deve a [[Luigi de Cambray Digny]], all'epoca direttore delle fabbriche granducali, che lo stimava molto.
 
=== Il progetto di Martelli ===
[[File:Fontana delle Naiadi o dei Leoni, particolare delle ninfe.jpg|thumbminiatura|Particolare delle Naiadi]]
I primi progetti ideati da Martelli erano molto diversi dalla fontana poi realizzata. Uno di essi, conservato al [[Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi]], mostra che non era prevista la presenza delle [[Naiadi]] e, alla base, avrebbero dovuto esserci quattro coppie di leoni, che da un lato rimandavano all'antico simbolo del Marzocco e, dall'altro, si richiamavano al monumento di papa [[papa Clemente XIII]] nella [[Basilica di San Pietro in Vaticano]], realizzato da [[Antonio Canova]] tra il [[1783]] e il [[1792]]. Tali leoni dovevano essere collocati su alti basamenti disposti intorno alla vasca, la quale sarebbe stata composta da una colonna a sorreggere un'ampia coppa da cui doveva fuoriuscire l'acqua.
 
Nell'agosto del [[1826]] la Comunità empolese stipulò un contratto per la messa in esecuzione del progetto di Martelli con gli scultori Luigi Pampaloni e Luigi Giovannozzi. Il primo, nonostante la giovane età, era già ben inserito nelle committenze pubbliche del granducato lorenese e il suo nome fu probabilmente suggerito da [[Lorenzo Bartolini]], maestro all'[[Accademia di Belle Arti di Firenze]]. Di Luigi Giovannozzi (1791-1871), proveniente da una famiglia di scalpellini e ornatisti di [[Settignano]], non si conosce molto. I due artisti si divisero i compiti: Pampaloni lavorò al gruppo delle Naiadi, che concluse nel marzo [[1827]], mentre Luigi Giovannozzi – con l'ausilio di un parente, [[Ottavio Giovannozzi]] – eseguì i leoni, la cui lavorazione si protrasse sino al [[1828]]. Questi, nella messa a punto definitiva, sono soltanto quattro, disposti su alti basamenti in corrispondenza degli angoli della vasca: dalle loro bocche escono quattro getti d'acqua che vengono raccolti in delle piccole vasche sottostanti. Per la scalinata è stata utilizzata la pietra fiesolana, mentre il marmo bianco venne fornito dal carrarese Carlo Rocchi.
 
== Descrizione ==
Al centro della vasca principale, sopra un basamento cilindrico e addossate al pilastro che sorregge la coppa, si trovano le tre Naiadi realizzate dallo scultore Luigi Pampaloni. Le Naiadi, mitologiche ninfe di acqua dolce, sono sedute su delle rocce adornate da varie piante; tutte compiono il gesto di stringersi i capelli con la mano, come per asciugarli dopo essere uscite dall'acqua. Esse sono integralmente nude (soltanto una tenta di coprirsi un poco il seno) e tale vista suscitò un forte scandalo al tempo, data la mentalità puritana di molti. Ne nacque un acceso dibattito fra coloro che volevano coprirle e chi, come l'ingegner Moggi, difendeva la scelta artistica di Pampaloni dicendo che “l'esempio loro vivo ed in carne, dà scandalo, ma non le statue di marmo, le di cui parti naturali non possono riscaldare la fantasia che ai viziosi, per i quali non vi è scandalo”. La richiesta non fu accolta e le Naiadi furono lasciate senza veli<ref>{{cita|E. Mancini|p. 26}}.</ref>.
Nelle loro posture ritmiche e ricercate, le Naiadi riprendono lo stile del [[manierismo]] fiorentino della seconda metà del [[Cinquecento]] (ad esempio la [[fontana del Nettuno (Firenze)|fontana del Nettuno]] in [[piazza della Signoria]], di [[Bartolomeo Ammannati]], o la [[fontana di Orione]] a [[Messina]], del fiorentino [[Giovanni Angelo Montorsoli]]), ma le anatomie richiamano piuttosto la compostezza neoclassica, tipica del Canova, e la naturalezza di [[Lorenzo Bartolini]].
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Anche in quest'opera, dunque, si ritrova la caratteristica che già [[Melchior Missirini]], primo biografo del Pampaloni, ricordava come la principale del suo linguaggio, ovvero l'estrema duttilità mostrata nel saper alternare il registro grave e severo, più appropriato a uno stile monumentale, a quello leggiadro e gentile, confacente a soggetti di minor impegno; una caratteristica che gli valse l’appellativo di "[[Anacreonte]] della scultura"<ref>{{cita pubblicazione|lingua=fr|autore=Paolo Emiliani-Giudici|titolo=Correspondance particulière (Correspondance de Florence le sculpteur Luigi Pampaloni)|pubblicazione=Gazette des beaux-arts|anno=1859|numero=n.2|p=42}}</ref>.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=E. Mancini|titolo=La fontana di Empoli e Luigi Pampaloni scultore fiorentino|opera=Arte e storia|volume=XXXIX|anno=1920|numero=2/4}}
* {{cita libro|autore=E. Spalletti|titolo=La fontana delle Naiadi|opera=La fontana dei leoni. Patrimonio e responsabilità|curatore=Antonio Natali|editore=Mandragora|città=Firenze|anno=2018}}
 
== Altri progetti ==
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