Rodolfo Quadrelli: differenze tra le versioni
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La mala bestia per Quadrelli fu il razionalismo; quella "mezzacultura filistea" (''Il paese umiliato'', 1973) propria dei radicali, la quale porta a considerare come "arretrato", "incivile", chi rifiuta la fede nella logica scientista e illuminista.
Quadrelli assistette al crollo della Chiesa Cattolica sotto i colpi delle teologie moderniste.
Poeta, saggista e traduttore ([[Thomas Stearns Eliot|Eliot]], [[Ezra Pound|Pound]]), "voce più alta dell’Italia silenziosa", secondo la formula utilizzata da Marcello Veneziani sul Giornale. Disinnescò l'ideologia marxista, rilevandone il punto di contatto con l'ideologia capitalista e liberale. Marx,
Con Quirino Principe, Sergio Quinzio e Armando Plebe, Quadrelli scrisse il pamphlet ''I potenti della letteratura'', forse il suo ''opus magnum'' (tradotto anche in spagnolo): un atto di accusa contro lo strapotere degli Eco, degli Asor Rosa e degli intellettuali snob e radicali
La produzione lirica di Quadrelli, raccolta in quattro volumi (di cui uno postumo), ricevette giudizi lusinghieri da parte, tra gli altri, di Raffaele Crovi,<ref>R. Crovi, "Milano incornicia le elegie e le ironie dei poeti", in ''Il Giorno libri'', 8 febbraio 1987.</ref> Giovanni Raboni<ref>Per un giudizio di Giovanni Raboni sulla poesia di Quadrelli si veda G. Raboni, ''La poesia che si fa. Cronaca e storia del Novecento poetico italiano 1959-2004'', a cura di Andrea Cortellessa, Garzanti, Milano 2005, p. 241.</ref> e Maurizio Cucchi<ref>M. Cucchi, "Irritante ma straordinario poeta", su ''La Stampa-Tuttolibri'', 10 dicembre 1977, p. 10 (recensione a ''Commedia'').</ref> che ne elogiarono l'inquieto e sofferto tono personale, l'ardore e il rigore morale, la varietà metrica e vi riconobbero il richiamo a maestri quali Manzoni e Rebora.
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