Imperialismo statunitense: differenze tra le versioni

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[[File:Mitchell A New Map of Texas, Oregon, and California 1846 UTA.jpg|thumb|''A New Map of Texas, Oregon, and California'', [[Samuel Augustus Mitchell]], 1846]]
[[File:Mexico nebel.jpg|thumb|upright=1.3|[[Guerra messicano-statunitense|Occupazione americana di Città del Messico]] nel 1847]]
Nella seconda metà del XIX secolo gli Stati Uniti erano effettivamente una grande potenza, ma dovevano ancora, oltre che ribadirlo a se stessi, dimostrarlo in modo inequivocabile alle altre nazioni del mondo; agire da grande potenza era non soltanto urgente necessità economica, ma era anche un'irrinunciabile questione di orgoglio e di prestigio nazionale. Dopo l'[[era della ricostruzione]] nel 1893 gli Stati Uniti si trovarono ad affrontare una crisi bancaria che segnò l'inizio della grave [[depressione economica]] e la chiusura commerciale delle frontiere. Questi due fenomeni furono presto collegati ad un terzo: la tendenza irrefrenabile alla "sovrapproduzione interna", che non tardò a diventare uno dei più angosciosi problemi della società americana. Fu proprio nel pieno della depressione, nel gennaio 1895, che venne costituita la National Association of Manufacturers,<ref>Alberto Aquarone, ''Le origini dell'imperialismo americano: da McKinley a Taft (1897-1913)'', Bologna: il Mulino, 1973, p.17</ref> con l'obiettivo di promuovere le esportazioni. Il fatto che la ripresa economica, nel corso del biennio successivo, coincidesse con l'energico incremento delle esportazioni non fece che rafforzare la convinzione che l'origine della crisi, che aveva provocato il collasso nel 1893, andasse individuata proprio nell'insufficienza del [[mercato interno]], e che quindi la chiave di volta per la prosperità andasse ricercata nei mercati esteri, elemento cruciale da cui dipendevano la stagnazione o lo sviluppo economico americano.
 
L'esistenza fin dai primi insediamenti coloniali, di una frontiera mobile verso l'ovest, costituiva la base delle peculiarità qualificanti della storia degli Stati Uniti. La costante disponibilità di terre libere aveva significato, per la storia americana, la possibilità di una costante diffusione del potere economico e quindi del potere politico. Nella sua [[tesi della frontiera]] [[Frederick Jackson Turner]] affermò infatti che: "l'esistenza di una superficie di terre libere e aperte alla conquista, la sua retrocessione continua e l'avanzata dei coloni verso occidente, spiegano lo sviluppo della nazione americana.[...] a quattro secoli dalla scoperta dell'America, la frontiera si è chiusa, e con essa si è chiuso il primo periodo della storia americana".
 
In un articolo pubblicato nel 1896 affermò inoltre:"per quasi tre secoli il fattore dominante della vita americana è stata l'espansione. Con l'occupazione della costa del Pacifico e delle terre libere, questo movimento si è arrestato".<ref>Alberto Aquarone, ''Le origini dell'imperialismo americano: da McKinley a Taft (1897-1913)'', Bologna: il Mulino, 1973, p.18</ref> L'ideologia espansionistica della frontiera mobile aveva quindi radici antiche e trovava ragioni anche nell'imponente [[flusso migratorio]] in accoglienza, percepito come prova inconfutabile della superiorità politica, economica, sociale degli Stati Uniti. Dato che nell'immaginario collettivo, la nazione era considerata terra privilegiata di libertà, democrazia e prosperità, era facile pensare che la sua espansione non potesse che configurarsi come ulteriore diffusione di questi diritti e benefici e che quindi, anche la sua lotta per la conquista di un dominio sempre più vasto non dovesse essere considerata come avidità di potenza e di ricchezza dalle nazioni europee, etichettate come coloniali e sfruttatrici.
 
Nella seconda metà dell'Ottocento gli Stati Uniti erano effettivamente una grande potenza, ma dovevano ancora, oltre che ribadirlo a se stessi, dimostrarlo in modo inequivocabile alle altre nazioni del mondo; agire da grande potenza era non soltanto urgente necessità economica, ma era anche un'irrinunciabile questione di orgoglio e di prestigio nazionale.
 
== Episodi storici ==