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'''Pierrot''' è una [[maschera (commedia dell'arte)|maschera]] nata in Italia verso la fine del Cinquecento.
 
== Le origini ==
Ciaoooo bellliiiiii
[[File:Jean-Antoine Watteau - Pierrot, dit autrefois Gilles.jpg|thumb|left|[[Antoine Watteau]], ''[[Gilles (Watteau)|Gilles]]''.]]
 
Il nome di Pierrot è un francesismo che deriva dal personaggio italiano della [[commedia dell'arte]], uno dei primi [[Zanni]], [[Pedrolino]], interpretato nella celebre [[Compagnia dei Gelosi]] da [[Giovanni Pellesini]] alla fine del Cinquecento.
 
Il personaggio fu portato in [[Francia]], dove entrò a far parte dei repertori delle Compagnie francesi con il nome di Pierrot grazie all'apporto di [[Giuseppe Geratoni]] che per primo lo introdusse nel [[1673]]; ma il primo grande Pierrot fu ancora un italiano, [[Fabio Antonio Sticotti]] ([[1676]]-[[1741]]). In seguito il personaggio fu perfezionato dal figlio [[Antonio-Jean Sticotti]] ([[1715]]?-[[1772]]) che lo esportò anche in [[Germania]].
 
Gli Sticotti reinventarono e diedero nuova vita a questo personaggio adattandolo al gusto dei francesi e poi del pubblico delle corti europee. Nella versione francese Pierrot perse le caratteristiche di astuzia e doppiezza proprie dello Zanni per diventare il [[mimo]] malinconico innamorato della [[luna]], quello che compare con il nome di Gilles nel celebre quadro di [[Antoine Watteau]].
 
Il mimo [[Jean-Gaspard Debureau]] ([[1796]]-[[1846]]), rappresentò il Pierrot ottocentesco dal [[1826]] al Théâtre des Funambules. La vita di Debureau ispirò al regista cinematografico francese [[Marcel Carné]] il personaggio di Baptiste del film ''[[Amanti perduti|Les enfants du Paradis]]''.
 
Debureau definì le caratteristiche che in seguito ne definirono l'iconografia: un ampio abito bianco con bottoni neri e un piccolo cappello nero sul viso dipinto di bianco.
 
==Bibliografia==