Concilio di Lione II: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
/* I lavori conciliari e le decisioni /* testo,fonti
Riga 1:
{{Concilio ecumenico|nome=Secondo Concilio di Lione|data=[[1274]]|accettato=[[Chiesa Cattolica|cattolici]]|precedente=[[Concilio di Lione I]]|successivo=[[Concilio di Vienne]]|convocato=[[papa Gregorio X]]|presieduto=[[papa Gregorio X]]|partecipanti=560 [[vescovo|vescovi]] ed [[abate|abati]] |argomenti=Conquista della [[Terra santa]], [[Scisma d'Oriente-Occidente]], [[filioqueFilioque]], [[conclave]]|documenti=temporanea soluzione dello [[Scisma d'Oriente-Occidente|scisma]], [[decima]] per la [[crociata]], riforma interna, approvazione degli ordini [[Domenicani]] e [[Francescani]]|scismatici=}}
Il '''secondo concilio di Lione''' fu il quattordicesimo [[concilio ecumenico]] della [[Chiesa cattolica]], tenutosi nel [[1274]].
 
Riga 18:
Gregorio X inaugurò i lavori conciliari il 7 maggio 1274 proclamando nella stessa seduta i tre scopi della convocazione, già annunciati due anni prima all'imperatore bizantino: l'aiuto alla Terra Santa, l'unione con i greci, la riforma dei costumi. Nella seconda sessione, il 18 maggio, apparve chiaro il carattere papale del concilio, senza discussioni o interventi in aula, il pontefice presentò un testo già preparato in precedenza, la costituzione ''[[Zelus Fidei]]'', con la richiesta di decime in favore della Terra Santa. La ''Ordinatio Concilii generalis Lugdunensis'', che è la fonte più autorevole per ricostruire i lavori conciliari (scoperta e pubblicata al tempo del [[Concilio Vaticano II]]), afferma che la ''Zelus Fidei'' fu semplicemente letta, senza interventi o approvazioni da parte dei padri conciliari.
 
In essa vengono fissate le somme che ogni nazione deve versare per aiutare la Terra Santa; si ricorda che le vittorie degli infedeli rappresentano uno scandalo per i cristiani; si stabiliscono le norme per evitare problemi alla spedizione militare (norme contro la pirateria, la mancanza di pace fra i re cristiani, contro i perturbatori, ecc.). Il 4 giugno si svolse la terza sessione del concilio, durante la quale furono presentate e lette 12 costituzioni di riforma, rivolte soprattutto a clero e laici. Il 24 giugno arrivò a Lione la delegazione greca, accolta con solennità e fastosità, composta di due vescovi e del segretario dell'imperatore. Nella solenne messa papale del 29 giugno il simbolo di fede fu cantato nelle due lingue, latina e greca, e si cantò per tre volte il ''Filioque''.<br />
Inoltre, la dottrina del ''[[Filioque]]'' fu inserita fra i pronunciamenti dottrinali del Concilio di Lione II e da allora divenne una verità di fede appartenente al [[Magistero della Chiesa cattolica|Magistero della Chiesa Cattolica]].<ref>{{cita news | autore = Maurizio Dossena | url = http://www.ilnuovogiornale.it/archivio-articoli/impostazioni-sito-3/2196-gregorio-x-uomo-del-medioevo-pontefice-della-pace.html | titolo = Gregorio X: uomo del Medioevo, pontefice della pace | data = 10 febbraio 2020 | rivista= Il Nuovo Giornale | urlarchivio = http://archive.is/rTai1| dataarchivio = 10 febbraio 2020 | urlmorto = no}}</ref>
 
Il 4 luglio giunse a Lione anche una delegazione dei [[Tartari]] e uno dei suoi membri il 16 luglio ricevette solennemente il battesimo. Il 6 luglio si svolse la quarta sessione del concilio, dedicata all'unione con i greci. [[Papa Gregorio X]], dopo aver riassunto tutti i negoziati precedenti, affermava che i greci «venivano liberamente all'obbedienza della Romana ecclesia ». I delegati greci ripeterono l'atto di obbedienza e professione di fede, già formulato dall'imperatore a [[Costantinopoli]] nel mese di febbraio precedente. Seguì il canto solenne del [[simbolo niceno-costantinopolitano]] con l'aggiunta del ''Filioque'' (cantato due volte). Durante la quinta sessione, il 16 luglio, l'assemblea conciliare approvò la costituzione ''[[Ubi Periculum]]'' che fissava nuove norme relative al [[conclave]] e altri decreti di riforma. Il giorno successivo si chiudeva il concilio.