The Guinea Pig - Manhōru no naka no ningyo: differenze tra le versioni

Per il critico Jim Harper, il film esplora il tentativo "di trovare la bellezza nel decadimento fisico e di trasmettere la tragedia del decadimento della bellezza - come nella trasformazione del fiume da bellezza naturale a fogna, e nel declino della sirena, che si riduce a una poltiglia infetta (...) È l'unico della serie ''Guinea Pig'' che consente un'analisi più profonda senza forzature. (...) Sicuramente è il più interessante - e probabilmente il più memorabile - di tutta la serie"<ref>{{Cita libro|nome=Jim|cognome=Harper|titolo=Flowers from Hell|url=https://books.google.it/books?id=uVbGOE3jwWUC&lpg=PA35&dq=%22mermaid%20in%20a%20manhole%22&hl=it&pg=PA35#v=onepage&q=%22mermaid%20in%20a%20manhole%22&f=false|accesso=16 febbraio 2020|data=2008|editore=Noir Publishing|lingua=en|ISBN=978-0-9536564-7-9}}</ref>. Per Roberto Curti e Tommaso La Selva, il film "si distacca dalla monotonia tautologica della serie grazie all'atmosfera surreale"<ref>{{Cita libro|nome=Roberto|cognome=Curti|nome2=Tommaso La|cognome2=Selva|titolo=Sex and Violence: Percorsi nel cinema estremo|url=https://books.google.it/books?id=tSIxCwAAQBAJ&lpg=PT516&dq=%22mermaid%20in%20a%20manhole%22&hl=it&pg=PT516#v=onepage&q=%22mermaid%20in%20a%20manhole%22&f=false|accesso=16 febbraio 2020|data=29 ottobre 2015|editore=Lindau|lingua=it|ISBN=978-88-6708-437-1}}</ref>.