Calice (Bedonia): differenze tra le versioni

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Il territorio fu evangelizzato probabilmente dai [[Bizantini]],<ref name="Terra di pievi">{{Cita|Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti|p. 158.}}</ref> che forse fondarono l'originaria [[Chiesa di Sant'Apollinare (Calice, Bedonia)|chiesa di Sant'Apollinare]].<ref name="Sandrini"/>
 
Nella prima metà del [[IX secolo]] il [[re d'Italia]] e futuro [[imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Lotario I]] concesse ai monaci dell'[[abbazia di San Colombano]] di [[Bobbio]] i diritti sulla chiesa e sulla zona;<ref name="Terra di pievi" /> la [[Corte (storia)|corte]] di ''Carice'' fu infatti menzionata nell'833 nelle ''Adbreviationes'' dell'abate [[Wala]] tra i possedimenti del monastero., ed il territorio della sua [[domusculta]] era suddiviso in otto ''sorti'' e mezzo, e ciò risulterà ancora nel XIV secolo negli atti del ''castrum et curia de Carice''<ref name="Sandrini"/><ref>{{cita|Cipolla, Buzzi|pp. 83, 94.}}</ref>. Il 7 ottobre dell'860 l'imperatore [[Ludovico II il Giovane]] stabilì i confini del ''mons qui appellatur Carice'', rivendicato dal [[conte di Piacenza]] [[Vifredo I]], e il 2 febbraio dell'865 confermò all'abate Ermenrico l'investitura sulla zona.<ref name="Calice Bedonia PR Parrocchia Sant'Apollinare"/>
 
Nel 1014 la giurisdizione sulla corte passò alla [[diocesi di Bobbio]].<ref name="Sandrini"/>