Oloferne: differenze tra le versioni

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Oloferne era un generale delegato da [[Nabucodonosor II]]. Dopo aver conquistato vari territori, assediò Betulia e Betomenstaim in [[Giudea]]. Durante l'assedio Giuditta, donna [[Dodici tribù di Israele|ebrea]] coraggiosa e intelligente, si introdusse nell'accampamento di Oloferne dicendogli di aver tradito il proprio popolo, e dopo averlo ubriacato lo decapitò, lasciando così l'esercito assiro senza comandante.
 
La storia di Oloferne è raccontata nel [[Libro di Giuditta]] che, scritto verso il II secolo a.C., è entrato piuttosto tardi e dopo alcune incertezze - nel 382 d.C. in Occidente e nel 692 d.C. in Oriente - nella Bibbia cattolica e ortodossa, mentre è stato escluso dalla Bibbia ebraica e da quella protestante. Secondo gli studiosi della [[École biblique et archéologique française]] (i curatori della cattolica [[Bibbia di Gerusalemme]]), tale testo è caratterizzato da una notevole noncuranza nei confronti di storia e geografia.

Ad esempio, il tragitto<ref>{{passo biblico|Giudit2,21-28; 4,6-7}}.</ref> compiuto dall'esercito di Oloferne è del tutto inverosimile e cita alcune città storicamente non conosciute e altre invece note ma riportate in modo geograficamente non coerente. Anche le città di Betulia e Betomestaim sono storicamente sconosciute, nonostante le precisazioni topografiche e benché Betulia - al centro della narrazione nel libro - sia presentata come città in posizione strategica per il controllo dell'accesso verso la Giudea.
 
Sempre secondo gli studiosi della [[École biblique et archéologique française]], il tragitto compiuto dall'esercito di Oloferne è una «"sfida" alla geografia» e l'autore del resoconto non conosceva la geografia della regione. Oloferne, inoltre, era un condottiero [[Civiltà babilonese|babilonese]] e non, come citato in [[Libro di Giuditta|Giuditta]], [[Assiria|assiro]].<ref>Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, pp. 919-923,950-951, ISBN 978-88-10-82031-5.</ref><ref>La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, pp. 597,614-615,617, ISBN 88-215-1068-9.</ref><ref>Adel Smith, 500 errori nella Bibbia, Edizioni Alethes, 2003, p. 22, ISBN 88-88592-05-9.</ref>
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== La figura di Oloferne nell'arte e nella letteratura postbiblica ==
 
L'episodio biblico concernente Oloferne è stato rappresentato da diversi pittori, tra cui [[Sandro Botticelli]] (in un dittico), [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] (entro un pennacchio della volta nella [[Cappella Sistina]]), [[Giorgione]], [[Caravaggio]], [[Artemisia Gentileschi]] e [[Gustav Klimt]].
 
Oloferne è divenuto figura proverbiale di [[superbia]] punita, e come tale è citato da [[Dante Alighieri|Dante]] nel ''Purgatorio'':
 
{{Citazione|Mostrava come in rotta si fuggiro<br />li Assiri, poi che fu morto Oloferne,<br />e anche le reliquie del martiro.|''[[Divina Commedia]]'', ''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', canto XII, vv. 58 - 60}}