Sublime porta: differenze tra le versioni

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→‎Origine dell'espressione: "Portale" (una struttura architettonica), e non "portone" (una grossa porta di legno o metallo).
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L'uso ha origine dal [[lingua francese|francese]] che era la [[lingua franca]] della diplomazia europea. In seguito passò ad indicare il Ministero degli Esteri e in epoca contemporanea l'ufficio del governatore (''[[Wali (governatore)|Wali]]'') della [[Provincia di Istanbul]]. Il nome è stato interpretato anche come riferimento alla posizione dell'Impero Ottomano, come punto di passaggio tra [[Europa]] ed [[Asia]].
 
Nell'antica società turco-mongola la soglia della tenda del khan era il luogo della giustizia, dove il sovrano sedeva per giudicare. Era protetta dalla divinità tanto che calpestarla era un delitto punito con la condanna a morte, come sperimentò un compagno di Guglielmo da Rubruck che, dopo averla toccata con un piede, riuscì a salvarsi solo sostenendo di non conoscere quella legge<ref>Rubruck, G (1987), ''Viaggio nell'impero dei Mongoli, 1253-1255'', Roma, pp. 118, 128, 174, 176, 252-253.</ref><ref>Roux, JP (1988), ''Storia dei Turchi'', Milano, p. 83</ref>.
 
Nell'impero ottomano il termine "Sublime Porta" (''Bābı ‘Āli)'' fu utilizzato prima di tutto per indicare il palazzo imperiale, il luogo dove si riuniva il consiglio di stato (''[[Dîvân-i humâyûn|divan]]'') e in particolare la terza porta detta anche "Porta della Felicità". Al di là di essa stava l'inaccessibile residenza imperiale il cui simbolismo rimandava al Paradiso islamico<ref>Necipoğlu, G (1991), ''Architecture, Ceremonial and Power. The Topkapı Palace in the Fifteenth and Sixteenth Centuries'', Cambridge–Londra, The MIT Press, p. 90</ref>.