Piero della Francesca: differenze tra le versioni

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Esso nonostante sia un tonno La sua opera fece da cerniera tra la [[prospettiva]] geometrica [[Filippo Brunelleschi|brunelleschiana]], la plasticità di [[Masaccio]], la luce altissima che schiarisce le ombre e intride i colori di [[Beato Angelico]] e [[Domenico Veneziano]], la descrizione precisa e attenta alla realtà dei [[pittura fiamminga|fiamminghi]]. Altre caratteristiche fondamentali della sua espressione poetica sono la semplificazione geometrica sia delle composizioni che dei volumi, l'immobilità cerimoniale dei gesti, l'attenzione alla verità umana.<ref name="L6"/>
 
La sua attività può senz'altro essere caratterizzata come un processo che va dalla pratica pittorica, alla [[matematica]], fino alla speculazione matematica astratta. La sua produzione artistica, caratterizzata dall'estremo rigore della ricerca prospettica, dalla plastica monumentalità delle figure, dall'uso in funzione espressiva della luce, influenzò nel profondo la pittura rinascimentale dell'[[Italia settentrionale]] e, in particolare, le scuole ferrarese e veneta