Julien Gracq: differenze tra le versioni

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Il suo primo romanzo, ''Au château d'Argol'', è del [[1948|1938]], e si ispira allo stile di [[Edgar Allan Poe]] e [[Lautréamont]]. La sua diffusione fu scarsa, ma il romanzo attirò l'attenzione di André Breton, al quale lo stesso Gracq aveva fatto pervenire una copia, e che fu l'inizio di un sodalizio e di un'amicizia durati una vita.
 
Nel 1943 il giovane Gracq, ancora Louis Poirier, acquistò alla stazione di Angers una copia di seconda mano di ''Sulle scogliere di marmo'' di [[Ernst Jünger]], che lo sconvolse profondamente in quanto «libro emblematico»<ref>M. Murat, ''op. cit.'', <abbr>p.</abbr> 337.</ref>; incontrerà qualche anno dopo a Parigi l'autore, del quale diventerà amico. Jünger considererà Gracq «dopo la morte del caro Marcel Jouhandeau, il migliore scrittore francese di prosa»<ref>Ernst Jünger, ''Soixante-dix s'efface II'', Gallimard, 1985, <abbr>p.</abbr> 542</ref>. Gli studiosi universitari hanno in seguito evidenziato similitudini stilistiche e tematiche tra le opere dei due autori associandolo anche a [[Dino Buzzati]] con il suo ''[[Il deserto dei Tartari (romanzo)|Deserto dei Tartari]]''.<ref>Patrick Marot, «Figures de la lecture dans trois romans des années de guerre: ''Sur les falaises de marbre'', ''Le Désert des Tartares'' et ''Le Rivage des Syrtes''» in ''Voix d'Ouest en Europe, souffles d'Europe en Ouest'', colloque d'Angers 1992, Presses Universitaires d'Angers, 1993.</ref>
 
Pubblica poi ''Un beau ténébreux'' nel 1945, sempre da José Corti, suo editore d'elezione al quale rimarrà fedele per tutta la vita. Nel 1946 esce ''Liberté grande'', la sua prima e unica raccolta di poemi in prosa.