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==In cosa consisteva la ''contaminatio''==
Sappiamo da [[Terenzio]] (prologo dell'[[Andria]]) che [[Nevio]] fu il più antico sceneggiatore latino a utilizzare la tecnica della ''contaminatio''.
Molti critici affermano che [[Terenzio|Nevio]] e successivamente Terenzio (prologo dell'[[Andria]]) furono i primi a utilizzare la tecnica della ''contaminatio''. Possiamo dire che Nevio in un certo senso "contaminava" i suoi testi componendo la propria sceneggiatura prendendo spunto da un'opera prettamente greca; egli, inoltre, non solo la traduceva, ma la rifaceva con originali scene provenienti però da opere drammatiche greche. Questa tecnica non deve essere intesa come una semplice opera di collage di opere greche antecedenti, ma come la creazione di un'opera nuova tenendo conto, e liberamente ispirandosi, delle opere della Commedia Nuova greca. La ''contaminatio, così arricchita,'' risultava essere una tecnica efficace se usata con altrettanta abilità dal poeta stesso. Egli è così in grado di creare un nuovo capolavoro prendendo spunto da quel serbatoio della commedia ellenica, ritenuto inesauribile, dando nuovi apporti personali al tutto.
Prima di lui, Livio Andronico si era limitato a un'opera di traduzione degli originali greci.
Dunque Nevio "contaminava" i testi, cioè, nel comporre la propria sceneggiatura, prendeva a modello un'opera greca; ma non si limitava a tradurla, come Andronico, bensì la arricchiva di scene nuove tratte, però, anch'esse, da opere drammatiche greche.
Dunque lo scrittore che utilizzava la ''contaminatio'' non scriveva un'opera originale nel senso che diamo oggi noi al termine originalità, e tuttavia la ''contaminatio'' era un passo avanti rispetto alle semplice traduzione di Andronico.
Molti critici affermano che [[Terenzio|Nevio]] e successivamente Terenzio (prologo dell'[[Andria]]) furono i primi a utilizzare la tecnica della ''contaminatio''. Possiamo dire che Nevio in un certo senso "contaminava" i suoi testi componendo la propria sceneggiatura prendendo spunto da un'opera prettamente greca; egli, inoltre, non solo la traduceva, ma la rifaceva con originali scene provenienti però da opere drammatiche greche. Questa tecnica non deve essere intesa come una semplice opera di collage di opere greche antecedenti, ma come la creazione di un'opera nuova tenendo conto, e liberamente ispirandosi, delle opere della Commedia Nuova greca. La ''contaminatio, così arricchita,'' risultavarisulta essere così una tecnica efficace se usata con altrettanta abilità dal poeta stesso. Egli è così in grado di creare un nuovo capolavoro prendendo spunto da quel serbatoio della commedia ellenica, ritenuto inesauribile, dando nuovi apporti personali al tutto.
 
==Autori che utilizzarono la ''contaminatio'' e suo esaurimento==
Da Nevio in poi, tutti i successivi sceneggiatori latini utilizzarono tale tecnica, [[Plauto]], [[Ennio]], [[Terenzio]], solo per citare i più noti.
 
Ovviamente, col passare del tempo, il pubblico era stanco di assistere alle stesse trame; infatti, per quanto il teatro greco fosse stato prolifico, il numero di opere da cui contaminare era pur sempre ristretto. Questo fu il motivo per cui si sviluppò un teatro latino che non parlava più di personaggi greci, ma di personaggi locali: così nacquero la [[fabula praetexta]] e la [[fabula togata]]. Dopo Nevio, Plauto, Terenzio ed Ennio sfruttarono tale tecnica per le loro sceneggiature.
 
Ovviamente, col passare del tempo, il pubblico era stanco di assistere alle stesse trame; infatti, per quanto il teatro greco fosse stato prolifico, il numero di opere da cui contaminare era pur sempre ristretto. Questo fu il motivo per cui si sviluppò un teatro latino che non parlava più di personaggi greci, ma di personaggi locali: così nacquero la [[fabula praetexta]] e la [[fabula togata]]. Dopo Nevio, Plauto, Terenzio ed Ennio sfruttarono tale tecnica per le loro sceneggiature.
 
==Voci correlate==