Ḥajj: differenze tra le versioni

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[[File:Supplicating Pilgrim at Masjid Al Haram. Mecca, Saudi Arabia.jpg|thumb|upright=1.5|Il ''Masjid al-Ḥarām'' della [[La Mecca|Mecca]] con al centro la [[Kaʿba]].]]
Nell'[[islam]], lo '''''ḥajj''''' ({{arabo|حَجّ}}) è il [[pellegrinaggio]] tradizionale alla ''[[Al-Masjid al-Haram|Sacra Moschea della Mecca]]''; costituisce il quinto [[Cinque pilastri dell'islam|pilastro dell'islam]] (''arkān al-Islām''). Lo ''ḥajj'', la cui radice trilittera <nowiki><ḥ-ǧ-ǧ-></nowiki> in origine valeva 'dirigersi verso', obbliga ogni fedele che ne abbia le possibilità fisiche ed economiche a espletare, almeno una volta nella vita, i riti che lo compongono.
 
*
== Riti ==
I riti che compongono lo ''ḥajj'' sono:
# Espressione della specifica e sentita intenzione (''niyya'') di adempiere al rito legale che si sta per compiere.
# Assunzione dell<nowiki>'</nowiki>''[[iḥrām]]'', o "purità rituale", stato di "purità maggiore" conseguibile col ''ghuṣl'', un lavacro completo del corpo, in grado di far conseguire la indispensabile ''[[ṭahāra]]''.
# Settuplice circumambulazione in senso antiorario della [[Kaʿba]]. [[ṣalāt|Preghiera islamica]] di 2 ''[[rakʿāt]]'', davanti al sacro edificio come pure al ''[[Maqam Ibrahim|Maqām Ibrāhīm]]'', formazione rocciosa usata da Abramo/[[Ibrahim|Ibrāhīm]] per riedificare la Kaʿba dopo il [[Diluvio universale|Diluvio Universale]], aiutato in ciò dal figlio [[Ismaele]]/Ismāʿīl. Settuplice marcia (''[[Sa'y|saʿy]]'') tra [[Safa e Marwa]], a partire dalla prima collinetta, in ricordo dell'affannosa ricerca di acqua per sé e il figlio Ismāʿīl della madre [[Agar (Bibbia)|Hāgar]], poi miracolosamente scaturita dalla fonte di [[Zemzem]].
# (8 ''dhū l-hijja'') ''Yawm al-tarwiya'', o "giorno dello straripamento". Spostamento dalla [[La Mecca|Mecca]] in direzione di [[Mina (Arabia Saudita)|Mina]], a sud della Città Santa. La notte viene trascorsa dal pellegrino qui o nella pianura di [[Monte Arafat|ʿArafāt]].
# (9 ''dhū l-ḥijja'') Stazione (''wuqūf'') di ʿArafāt, dove sorge la collinetta del Jabal al-Raḥma (il Monte della Misericordia), luogo d'eccellenza per la sosta che si interrompe con la ''ifāda'', repentina messa in movimento verso [[Muzdalifa]] dove sono adempiute le ''[[ṣalāt]]'' del tramonto e della sera.
# (10 ''dhū l-ḥijja'') Giorno del sacrificio (''Yawm al-nahr'' o ''al-aḍḥā'') a [[Mina (Arabia Saudita)|Mina]]. In questa occasione una vittima animale viene immolata a Dio per poi distribuirne ai vicini le carni consumandone una parte.
# (10 ''dhū l-ḥijja'') Lancio di 7 sassolini (''ramī al-jimār''), raccolti tra Mina e Muzdalifa, contro una delle 3 steli (preferita quella intermedia) che rappresentano il diavolo. Il rito commemora un episodio in cui il Diavolo (Shayṭān, Iblīs) fu cacciato a pietrate da [[Abramo#Abramo nell'Islam|Abramo]]/Ibrāhīm perché tentava il Patriarca/profeta a non obbedire all'ordine divino di immolare il figlio (v'è discordanza nelle tradizioni islamiche, se si trattasse cioè di Isacco/Isḥāq oppure Ismaele/Ismāʿīl).
# Rasatura - o accorciamento per le donne - della capigliatura (''khalkh'') e fine dello stato di purità rituale.
# Ritorno alla Mecca per un ''ṭawāf'' di saluto alla Kaʿba ricoperta dalla sua nuova ''[[kiswa]]'' annuale. Tale circumambulazione è chiamata ''ṭawāf al-ifāda''.
# (11-13 ''dhū l-ḥijja'') "Giorni della gioia" (''ayyām al-tashrīq'') con scambi di visite e pasti conviviali. In tali giorni è vietato digiunare. Il rito della lapidazione può essere reiterato più volte, fino al lancio massimo di 70 pietruzze.
Tutta la cerimonia è antichissima ma in gran parte fu conservata dall'Islam, pur se adattata (i musulmani pensano che si tratti di un recupero dopo l'oblio dei tempi e le malizie dell'uomo) alle nuove finalità di un culto da dedicare al Dio Uno e Unico che nel [[Corano]] è chiamato [[Allah|Allāh]].
 
Lo ''ḥajj'' va obbligatoriamente compiuto nel [[mese sinodico|mese lunare]] di [[Dhu l-Hijja|Dhū l-Ḥijja]], ultimo mese dell'[[calendario islamico|anno islamico]]. In tutti gli altri mesi il rito è chiamato ''[[ʿumra]]'', pellegrinaggio "minore" non obbligatorio che si differenzia dallo ''ḥajj'' per la sua minor durata e per i suoi diversi e più semplici passaggi liturgici.
 
La [[Shari'a|giurisprudenza islamica]] permette a chi ne sia impedito fisicamente ma ne abbia la possibilità economica di delegare qualcun altro all'assolvimento dell'obbligo religioso, i cui vantaggi spirituali saranno a favore di chi abbia provveduto al pagamento del viaggio e al mantenimento sul posto della persona incaricata. È anche possibile lasciare appositi fondi in eredità perché il rito sia compiuto in nome e a vantaggio del defunto.
 
Particolare è l'abbigliamento del pellegrino, che si raccomanda usi solo due pezze di stoffa non cucite di color bianco, una per cingersi i fianchi (chiamata ''izar'') e l'altra per coprire il tronco e la spalla sinistra, ma lasciando libero il braccio destro (''rida'').
Le donne sono invece del tutto coperte tranne il viso e le mani.
 
Chiunque abbia adempiuto all'obbligo dello ''ḥajj'' acquista un merito particolare e una ottima nomea agli occhi dei correligionari. Ma la vera conquista sarebbe la cancellazione di tutti i peccati compiuti in passato dal pellegrino (naturalmente i peccati compiuti nei confronti di Allah, non quelli compiuti nei confronti delle persone)
 
Da molti anni le autorità ottomane hanno fissato alla cifra approssimativa di due milioni il numero di pellegrini autorizzati ad adempiere allo ''ḥajj'' (con l'eccezione del 2012 in cui la cifra ha superato le 3.161.000 presenze), e dal 2013 hanno stabilito che non si possa richiedere il permesso di compiere il Pellegrinaggio maggiore per più di una volta in un quinquennio.<ref>{{cita web|url=http://journaldumusulman.fr/hajj-2013-une-nouvelle-reglementation-limite-le-pelerinage-a-une-fois-tous-les-5-ans/ |titolo=Nuova regolamentazione per lo ''ḥajj''|lingua=fr}} </ref>
 
[[File:Haji pilgrimage mina tent city.jpg|thumb|La foto illustra le tende della città di Mina (Impero Ottomano), due km fuori da [[La Mecca]]. Le tende sono refrigerate con aria condizionata]]
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* [[Christiaan Snouck Hurgronje]], ''Eet Mekkaansche feest'', Leida, E. J. Brill, 1880.
* [[Maurice Gaudefroy-Demombynes]], ''Le pèlerinage à la Mekke. Étude d'histoire religieuse'', Parigi, P. Geuthner, 1923 (Annales du [[Musée Guimet]]: Bibliothèque d'études ; 33).
 
== Voci correlate ==
* [[La Mecca]]
* [[Mina (Arabia Saudita)]]
* ''[[ṭahāra]]''
* [[Kaʿba]]
* ''[[ʿumra]]''
* [[ʿĪd al-adḥā]]
* [[Pellegrinaggio]]
 
== Altri progetti ==