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== Storia ==
Concepito nel [[1997]] da Gunther Eysenbach, WebCite fu inizialmente descritto come servizio utile per le citazioni a lungo termine di pagine web.<ref>{{en}}{{Cita pubblicazione |cognome= Eysenbach|nome= Gunther |linkautore= Gunther Eysenbach|coautori= Diepgen, Thomas L.|data = 28 novembre 1998|titolo= Towards quality management of medical information on the internet: evaluation, labelling, and filtering of information|rivista= [[British Medical Journal]]|volume= 317|numero= 7171|pagine= 1496–1502|issn= 0959-8146|oclc= 206118688|PMID= 9831581|id= BL Shelfmark 2330.000000|città= London|editore= [[BMJ Publishing Group Ltd]]|url= http://www.bmj.com/cgi/content/full/317/7171/1496|accesso=27 febbraio 2008|pmc= 1114339 }}</ref> L'entrata in campo di motori di ricerca (come [[Google]]) e altri servizi di archiviazione (come [[Internet Archive]]) apparentemente sembrò ridurre l'importanza e l'utilizzo globale di Webcite. Il servizio Webcite fu poi ripreso maggiormente in considerazione nel [[2003]] quando uno studio del periodico scientifico [[Science]] mise in risalto il fatto che non esisteva ancora un servizio appropriato per le citazioni tramite un sistema di riferimenti su [[Internet]].<ref>{{en}}{{Cita pubblicazione |cognome= Dellavalle|nome= Robert P|coautori= Hester, Eric J; Heilig, Lauren F; Drake, Amanda L; Kuntzman, Jeff W; Graber, Marla; Schilling, Lisa M|data=31 ottobre 2003|titolo= Going, Going, Gone: Lost Internet References|rivista= [[Science (journal)|Science]]|volume= 302|numero= 5646|pagine= 787–788|issn= 0036-8075|oclc= 211169635|doi = 10.1126/science.1088234|PMID= 14593153|id= BL Shelfmark 8130.000000|città= Washington, D.C.|editore= [[American Association for the Advancement of Science]]|url= https://www.sciencemag.org/cgi/content/summary/302/5646/787|accesso=27 febbraio 2008}}</ref> Né Internet Archive né Google, così come gli altri motori di ricerca o servizi di archiviazione web, infatti, permettevano un sistema di archiviazione di pagine e documenti web a richiesta e non esisteva un sistema automatico che permettesse a ricercatori e studiosi di archiviare le fonti citate. Dal [[2008]], più di 200 periodici cominciarono ad usare Webcite.<ref name="JMIR">{{en}}{{Cita pubblicazione |cognome= Eysenbach|nome= Gunther |linkautore= Gunther Eysenbach|coautori= Trudel, Mathieu|anno= 2005|titolo= Going, Going, Still There: Using the WebCite Service to Permanently Archive Cited Web Pages|rivista= [[Journal of Medical Internet Research]]|volume= 7|numero= 5|pagine= e60|città=Toronto|editore= Centre for Global eHealth Innovation at the [[University Health Network]]|issn= 1438-8871|oclc= 107198227|doi= 10.2196/jmir.7.5.e60|pmid= 16403724|url= http://www.jmir.org/2005/5/e60|accesso=27 febbraio 2008|pmc= 1550686 }}</ref>
 
WebCite fa parte dell'[[International Internet Preservation Consortium]].<ref name=faq>{{cita web|lingua=en| titolo = WebCite Consortium FAQ|sito= www.webcitation.org| editore = WebCite| data = | url = https://www.webcitation.org/faq}}</ref> Il servizio collabora anche con altri progetti di archiviazione e [[preservazione digitale]] tra cui Internet Archive.<ref name=faq />