Giovanni Battista da Montesecco: differenze tra le versioni

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Nel [[1478]] venne proposto di recarsi a [[Firenze]] per coordinare la [[Congiura dei Pazzi]] con la sua esperienza di uomo d'armi. La congiura, forse decisa dal papa stesso, prevedeva la cacciata dei [[Medici]] (solo in un secondo momento si decise l'eliminazione fisica di [[Lorenzo de' Medici|Lorenzo]] e di suo fratello [[Giuliano de' Medici]]) con la collaborazione della famiglia [[Pazzi]], banchieri del papa e rivali dei Medici.
 
Il Montesecco così, convinto anche dalla promessa di una cospicua ricompensa<ref>Gli era stata assicurata la dote della futura moglie Gualdrata degli Atti, consistente nella località di [[Sassoferrato]] e luoghi da esso dipendenti con il castello avito di Montesecco. Allo stesso tempo il rifiuto all'intervento diretto all'assassinio pare sia dovuto alle assicurazioni ricevute dallo stesso Lorenzo de' Medici, circa la sua disponibilità finanziaria a sostenere il Montesecco nel riscattare i possedimenti aviti della famiglia; v. M. Simonetta, ''L'enigma Montesecco, una nuova scoperta sulla congiura dei Pazzi, Sisto IV e i ‘novi tyranni'', p.285 e segg.</ref>, lasciò [[Imola]] con 30 balestrieri a cavallo e 50 fanti e si recò a Firenze, con il pretesto di essere diretto a [[Montone (Italia)|Montone]] per assediare [[Carlo da Montone]]. Conobbe Lorenzo ed ebbe l'incarico di provvedere di persona all'assassinio, prima immaginato tramite somministrazione di veleno a un banchetto (al quale però Giuliano de' Medici non si recò), poi tramite un assalto con i pugnali durante la messa del giorno successivo.
 
Il Montesecco però, che non era un sicario ma un condottiero, si rifiutò categoricamente di compiere un atto tanto efferato per di più in una chiesa durante una funzione religiosa, e perciò venne sostituito da due preti meno esperti in fatti d'arme, [[Stefano da Bagnone]] e il vicario apostolico [[Antonio Maffei da Volterra]].