Governo De Gasperi VII: differenze tra le versioni

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* 26-29 marzo - seduta ininterrotta del Senato dalle 10,30 del 26 marzo alle 15,55 del 29 marzo.
* 30 marzo: nuova delegazione delle opposizioni di sinistra da Einaudi. Umberto Terracini, Ferruccio Parri, Enrico Molé, Sandro Pertini, Mauro Scoccimarro e altri chiedono di non promulgare la legge.
* 31 marzo: Einaudi promulga la nuova legge elettorale. Avviate le necessarie consultazioni il 4 aprleaprile firma il decreto di scioglimento delle camere, che indice le elezioni per il 7 giugno.
* 7 aprile: [[Ferruccio Parri]] si dimette dal PRI e insieme a Piero Calamandrei fondano Unità Popolare, che presenterà proprie liste alle elezioni politiche.
* 7 giugno: Si svolgono le elezioni politiche. Non scatta la legge maggioritaria (la «legge truffa»). I partiti apparentati (DC, PSDI, PRI, PLI) alla Camera non raggiungono il 50,1% dei voti, si fermano al 49,85%. La DC perde circa 2 milioni di voti rispetto al 1948, passando dal 48,51% al 40, 10% , da 305 a 263 seggi. Complessivamente PSDI, PLI e PRI raggiungono i 2 milioni di voti. Il PSDI passa da 33 a 19 seggi, i liberali da 19 a 14, il PRI da 9 a 5. Una netta sconfitta. Avanzano le destre missine e monarchiche. Per effetto del ruolo di Lauro a Napoli i monarchici passano dal 2,78% al 6,85% portando i seggi da 14 a 40; il MSI passa dal 2,01% al 5,84% aumentando i seggi da 6 a 29. Buono il risultato delle sinistre (PCI-PSI) che complessivamente passano da 8 a 9 milioni e mezzo. Il PCI si attesta al 22,60% e il PSI al 12,70% , rispettivamente 143 e 75 seggi. De Gasperi decide di non richiedere una verifica dei voti nulli per evitare che il meccanismo della legge finisca con lo scattare per un numero esiguo di consensi, una decisione maturata per evitare lo scoppio di disordini ritenuti incontrollabili perfino da un ministro degli interni come Mario Scelba.