Terza via: differenze tra le versioni

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[[File:Clinton Blair.jpg|thumb|[[Bill Clinton]] e [[Tony Blair]], due noti esponenti della "''Third Way''"]]
La [[locuzione]] '''terza via''' (in inglese: ''Third Way'') si riferisce a diverse posizioni [[Politica|politiche]] impegnate nell'elaborazione di una moderna posizione intermedia tra [[Destra (politica)|destra]] e [[Sinistra (politica)|sinistra]] – da non confondere con il [[centrismo]], termine riconducibile ad un concetto maggiormente ampio – al fine di individuare
un efficace compromesso di giustizia sociale, pari opportunità, valorizzazione del merito amico dell’iniziativa privata tra le politiche economiche della [[Destra (politica)|destra]], di stampo [[Liberismo|liberista]], e quelle della [[Sinistra (politica)|sinistra]], ispirate al [[socialismo]].<ref>Bobbio, Norberto; Cameron, Allan.''Left and right: the significance of a political distinction''. University of Chicago Press, 1997. ISBN 0-226-06245-7, ISBN 978-0-226-06245-7. Pp. 8.</ref>
 
Essa nasce dall'esigenza di analizzare compiutamente gli esiti delle politiche economiche interventiste di stampo [[Economia keynesiana|keynesiano]] e quelle [[neoliberismo|neoliberiste]] in un contesto ormai [[globalizzazione|globalizzato]] , combinandole fra loro e dando modo
<ref>Jane Lewis, Rebecca Surender. ''Welfare State Change: Towards a Third Way?''. Oxford University Press, 2004. Pp. 3-4, 16</ref> ad alcuni partiti socialdemocratici e [[liberalismo sociale|della sinistra liberale]] con delle sensibilità [[europeismo|europeiste]] di svilupparle.<ref>James L. Richardson. ''Contending Liberalisms in World Politics: Ideology and Power''. Lynne Rienner Publishers, 2001 Pp. 194.</ref><ref>https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-15/terza-chiama-obama-063814.shtml?refresh_ce=1</ref><ref>https://www.democratica.com/europaquotidiano/cosa-resta-della-terza-via-di-blair-e-schroeder/</ref><ref>http://www.vita.it/it/article/2018/03/12/la-terza-via-e-diventata-una-strada-senza-uscita-le-sfide-del-sovranis/146195/</ref><ref>http://www.libertaeguale.it/primo-maggio-il-lavoro-che-cambia-e-la-terza-via/</ref>.
 
== Fondamenti ==
Uno dei maggiori esponenti della Terza via, il premier laburista [[Tony Blair]]<ref>https://qds.it/18325-la-terza-via-e-quella-che-serve-htm/</ref>, dichiarò come tale concezione includesse politiche che riconoscono gli individui di un contesto sociale quali socialmente interdipendenti e si promuoveva in difesa della giustizia sociale, della coesione sociale, l'eguaglianza di tutti i cittadini e le pari opportunità.<ref>Michael Freeden. Liberal Languages: Ideological Imaginations and Twentieth-Century Progressive Thought. Princeton University Press, 2004. P. 198.</ref> Il teorico social democratico della Terza via [[Anthony Giddens]] afferma che la Terza via rifiuta la concezione tradizionale del socialismo, ma accetta altresì quella presentata da [[Anthony Crosland]] come una dottrina etica che vede i governi social democratici come acquisitori di un socialismo etico autosufficiente grazie alla rimozione di elementi non giusti del capitalismo grazie all'incentivazione di politiche come quelle di [[benessere]] e molte altre simili, basandosi sull'idea che il socialismo moderno ha superato la fase Marxiana della lotta per l'abolizione del capitalismo.<ref>Anthony Giddens. ''Beyond Left and Right: The Future of Radical Politics''. 1998 edition. Cambridge, England, UK: Polity Press, 1994, 1998. Pp. 71-72.</ref> Blair nel 2009 mostrò pubblico appoggio per la creazione di una "nuova forma di capitalismo",<ref name="blair">[http://www.tonyblairoffice.org/speeches/entry/speech-by-tony-blair-at-the-new-world-new-capitalism-conference/ Speech by Tony Blair at the ‘New world, new capitalism' conference | Latest News | The Office of Tony Blair<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130310133446/http://www.tonyblairoffice.org/speeches/entry/speech-by-tony-blair-at-the-new-world-new-capitalism-conference/ |data=10 marzo 2013 }}</ref> anche se le sue posizioni abbiano poco a che vedere con tale posizione economica.
 
Questa concezione politica supporta il raggiungimento di un [[egualitarismo]] nella società odierna attraverso un'azione diretta per aumentare la distribuzione di abilità, capacità e mezzi di produzione e allo stesso tempo rifiutare la redistribuzione delle ricchezze tra classi sociali.<ref>Jane Lewis, Rebecca Surender. ''Welfare State Change: Towards a Third Way?''. Oxford University Press, 2004. Pp. 4.</ref> Enfatizza così l'impegno su: il raggiungimento del [[pareggio di bilancio]], fornendo così [[pari opportunità]], ponendo inoltre accento sulle responsabilità morali degli individui; la decentralizzazione del potere governativo al minor livello possibile; l'incoraggiamento di più possibili accordi economici tra funzioni pubbliche e private, cercando il più possibile di non ricorrere all'uso della manodopera, così investendo nello sviluppo umano e nella ricerca oltre al miglioramento dei mezzi di produzione; la protezione del capitale sociale insieme alla salvaguardia ambientale.<ref>Pauline Vaillancourt Rosenau. ''The competition paradigm: America's romance with conflict, contest, and commerce''. Lanham, Maryland, USA; Oxford, England, UK: Rowman & Littlefield Publishers, Inc, 2003. Pp. 209.</ref>