Bartolomé Carranza: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Nato a [[Miranda de Arga]] nel 1503, si fece domenicano nel 1520, e addottoratosi a [[Università di Salamanca|Salamanca]] [[In utroque iure|''in utroque iure'']], si acquistò presto reputazione di dotto. Già allora serpeggiò qualche insinuazione sulle opinioni da lui professate; ma Carranza poté facilmente sfatarle, anzi lavorò per conto dell'[[Inquisizione spagnola|Inquisizione]]. Rifiutò il [[Arcidiocesi di Cusco|vescovato di Cuzco]] conferitogli da [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] nel 1540, e altre offerte fattegli più tardi. Nel 1545 andò come rappresentante imperiale al [[Concilio di Trento]], dove fu attivissimo: si rifiutò peraltro, secondo gli ordini dell'imperatore, di seguire il Concilio nel 1547 a [[Bologna]]. Famosa è di quel tempo la sua costanza nel sostenere l'obbligo della residenza per i vescovi (''Controversia de necessaria residentia personali episcoporum'', Venezia 1547). A [[Trento]], quando vi fu riportato il concilio, egli tornò un'altra volta dal 1551 al 1552; nel 1554 fu incaricato di una missione in [[Inghilterra]] da parte di [[Filippo II di Spagna|Filippo II]], per assistere la regina [[Maria Tudor]] nella difesa del [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]], e in Inghilterra rimase sino al 1557. L'anno seguente, dopo un breve soggiorno in [[Contea delle Fiandre|Fiandra]] alla corte spagnola, rientrò in Spagna, dove aveva accettato l'[[Arcidiocesi di Toledo|arcivescovato di Toledo]].
Ma proprio da questo punto incomincia il declino del celebre frate. Sia che nei suoi soggiorni in paesi eretici avesse contratta l'abitudine di una minore intransigenza a scopo di conciliazione, sia che il suo spirito superiore e critico gli rendesse familiari alcune espressioni o modi di vedere dei riformati, fatto è che i suoi ''Comentarios''... ''sobre el caiechismo cristiano'' (Anversa 1558) incorsero nella severa censura di [[Melchor Cano]], che rimproverava a Carranza l'incoraggiamento da lui dato, col suo libro, alla lettura della Scrittura in lingua volgare e l'attitudine luterana dei suoi punti di vista. Carranza fu messo sotto processo e infine arrestato a [[Torrelaguna]] il 22 agosto 1558, da dove fu portato prigioniero a [[Valladolid]]. Il caso sollevò enorme impressione e la [[Santa Sede]] volle naturalmente occuparsene. Sennonché il re non permise che il prigioniero uscisse dalla Spagna, e volle che i giudici papali venissero nel regno. Anni e anni durò l'inquisizione: finalmente nel 1567 Carranza fu trasportato a Roma e sottoposto a nuovo processo, che durò altri nove anni. In sostanza non fu trovato colpevole, ma punito per l'ambiguità e l'arditezza di alcune frasi, con la proibizione di rientrare nella sua diocesi prima di altri 5 anni. Ma Carranza, dopo 17 anni di prigionia, moriva poco dopo a Roma, il 2 maggio 1576.
== [[Genealogia episcopale]] ==
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