Mappa mentale: differenze tra le versioni
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== Il modello realizzativo delle mappe mentali ==
La mappa mentale è uno strumento votato alla creatività, alla [[memorizzazione]], all'annotazione in chiave personale. Per questo il suo ideatore Tony Buzan ha formulato il suo modello incentrandolo sull'evocatività: tutti gli elementi di una mappa mentale devono essere ricchi di immagini fantasiose e colorate, perché da un lato rendono gradevole la rappresentazione, dall'altro stimolano l'emisfero cerebrale destro, le cui funzioni supportano facoltà come la creatività, la memoria, l'associazione mentale. Inoltre gli elementi devono essere descritti con singole parole chiave e non con periodi estesi, così da lasciare spazio a nuove associazioni e a possibili integrazioni, fantasia, l'intuizione. Per questa ragione è importante che una mappa mentale venga prodotta a colori fin dalle prime fasi di realizzazione
Il modello realizzativo delle mappe mentali è essenzialmente ''associazionista'': si procede inserendo e ricombinando dinamicamente gli elementi nella mappa, utilizzando una struttura gerarchico-associativa e applicando il processo di associazione mentale. In tal senso è grande la differenza con le mappe concettuali
È importante notare che una mappa mentale non ha un'impostazione gerarchica ''assoluta'' ma ''di contesto'' e dispone gli elementi intorno a un ''centro'' secondo una ''raggiera'': ciò che sta al centro è il punto di partenza, ciò che si colloca radialmente è punto intermedio di un processo associativo virtualmente infinito. Tra i vari elementi della mappa ''non'' vi è un ''vincolo di inclusione'': per esempio, se il punto di partenza fosse il "cinema", potrei pensare al "tempo libero" come elemento di primo livello, ma se partissi dal "tempo libero" potrei tranquillamente associargli al primo livello il "cinema", rispettando comunque il principio associazionista.
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== Solution map<ref>{{Cita libro|autore=Alberto Scocco|titolo=Costruire mappe per rappresentare e organizzare il proprio pensiero|anno=2008|editore=Franco Angeli|città=Milano|ISBN=978-88-464-9616-4}}</ref>==
Le ''solution map'' per molti aspetti sono un compromesso tra l'evocatività delle mappe mentali e l'espressività tipica delle [[Mappa concettuale|mappe concettuali]]. In tal senso possono essere considerate sia mappe cognitive, sia mappe creative
[[File:Organizzare-Evento-Pubblico.jpeg|thumb|upright=1.4|Esempio di solution map, sull'organizzazione di un evento pubblico]]
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* ''la rappresentazione di concetti articolati'': come nelle mappe concettuali e al contrario di quanto avviene nelle mappe mentali, nelle solution map è possibile introdurre del testo esteso, per descrivere in modo sintetico ma preciso concetti/idee/informazioni. In questo caso, dunque, l'evocatività del testo viene subordinata alla sua chiarezza espressiva;
* ''l'impiego di codifiche'': la chiarezza nelle solution map è raggiunta anche introducendo codifiche, come quelle iconiche, cromatiche, testuali e posizionali. Queste aiutano a rappresentare in modo sintetico e a creare convenzioni;
* ''il supporto tecnologico'': le solution map si avvalgono di software, che ne agevolano la visualizzazione e la condivisione
Poiché possono essere sia strumenti creativi, sia strumenti cognitivi, il registro del loro utilizzo può variare dinamicamente: una solution map potrebbe nascere come mappa creativa, evolversi in tal senso raccogliendo idee e spunti, iniziare a strutturare informazioni sintetiche, articolarsi maggiormente e trasformarsi infine in una [[mappa cognitiva]] a tutti gli effetti.
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