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Il primo, cosiddetto ''a- derivazionale'', viene usato per la formazione di verbi parasintetici con significato rispetto ai sostantivi circonfissati (aggiunti di prefisso e suffisso), di convergenza, di movimento in direzione(es. '''af'''fluire), di avvicinamento (es. '''ap'''porre), di associazione o rafforzamento (es. '''''as'''''sociare). Come già preventivato dagli esempi, se la parola comincia per consonante, il prefisso causa il cosiddetto raddoppiamento sintattico (es. fianco/affiancare, dolce/addolcire); mentre se la parola comincia per vocale, al prefisso a- seguirà una d eufonica e derivante dalla particella latina ''ad'' (es. opera/adoperare).
 
Il secondo, derivante dal corrispettivo greco (ἀ- o ἀν-) e chiamato alfa privativo giacché formato dalla sola lettera alfa, si usa insieme a sostantivi od aggettivi per indicare mancanza ('''a'''cefalo), privazione ('''a'''morale), negazione ('''an'''algesico). Quando la parola inizia per vocale, il prefisso diviene nella forma an-, già presente nell'etimo greco (es. partitico/'''a'''partitico, affettivo/'''an'''affettivo).<ref>{{Cita libro|titolo=La Grammatica Italiana, Treccani, 2012}}</ref>
 
=== Di- ===
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Viene usato:
 
* intendendo la ripetizione di un 'azione nello stesso senso o in senso contrario (es. '''re'''agire, '''ri'''utilizzare);
* derivativa. Per esempio '''re'''frigerare è traducibile in "rendere freddo".<ref>{{Cita libro|titolo=La Grammatica Italiana, Treccani, 2012}}</ref>