Opi (comune): differenze tra le versioni

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È probabile che i primi abitanti di questo territorio fossero gruppi di cacciatori provenienti dalle quote più basse del lago [[Fucino]], i quali raggiungevano periodicamente queste montagne alla ricerca di [[selce]] e di grosse prede. Alcune antiche necropoli testimoniano la presenza, almeno dal primo millennio a.C., di popolazioni stanziali che praticavano sia l'[[agricoltura]] che l'[[allevamento]]. Infatti, sono numerosi i luoghi di sepoltura rinvenuti nella Val Fondillo, tutti riconducibili ad un periodo compreso tra il [[VII secolo a.C.]] e il [[V secolo a.C.]]<ref>{{Cita|Boccia||Boccia, 2019}}, p.13.</ref>
 
Secondo alcuni storici le antiche città di Plestinia e Fresilia vennero edificate tra i contemporanei centri di [[Muzio FebonioPescasseroli]] ile nucleoOpi. primordialeQueste difurono Opisbaragliate sidai sviluppò nell'area[[Esercito diromano|romani]] Fresilia,insieme anticaalla città [[Marsi|marsa]] delladi quale[[Milonia però(città nonantica)|Milonia]] sinel hanno[[301 certezzea.C.]]<ref>{{Cita|Boccia||Boccia, 2019}}, pp.21-22.</ref><ref>{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/storia-di-pescasseroli-plestinia-una-controversia/|titolo=Storia di Pescasseroli. Plestinia: una controversia|curatore=Gianluca Tarquinio|editore=Terre Marsicane|accesso=28 settembre 2019}}</ref>.
 
L'alta val di Sangro rappresentò una terra di confine tra i popoli [[italici]] dei [[Marsi]], [[Volsci]] e [[Sanniti]]-[[Pentri]]. L'[[Ager publicus|ager]] Marsorum, la cui area centrale era costituita dal lago Fucino e dalle terre circostanti, comprese a sud-est l'alta [[valle del Giovenco]] e l'alta val di Sangro, fino al [[monte Marsicano]] e al versante occidentale della val Fondillo<ref>{{Cita|Boccia||Boccia, 2019}}, pp.13-20.</ref>.
 
Con il processo di [[Romanizzazione (storia)|romanizzazione]] che seguì le [[guerre sannitiche]], ad Opi prossima al [[Municipio (storia romana)|municipium]] di [[Aufidena]], si affermò la [[pastorizia]] [[transumanza|transumante]] verso la [[Capitanata]].
 
=== Età medievale ===
Già dal periodo del [[Tardo impero romano|basso impero]] le zone montane del [[Sannio]] sprofondarono in una fase di grande decadenza, che in seguito alla devastazione portata dalla [[Guerra gotica (535-553)|guerra greco-gotica]] culminò con la fine della [[Transumanza|transumanza orizzontale su lunga distanza]].
 
La diffusione del [[monachesimo]] [[benedettini|benedettino]] contribuì a fermare il processo di spopolamento. Difatti, agli inizi dell'[[XI secolo]] i monaci del [[monastero]] di [[Abbazia di San Vincenzo al Volturno|San Vincenzo al Volturno]] edificarono il [[monastero]] di Sant'Elia alle pendici del [[monte Marsicano]]. Quando nel 1017 il monastero di Sant'Elia venne affidato all'[[abbazia di Montecassino]], l'abitatoil nucleo di Opi si trovava nel sito attualecontemporaneo sulla collinasommità edella collina; per indicarlo comparirono le prime attestazioni del nome ''[[oppidum]]''. Lo sperone roccioso fu scelto come luogo di fondazione del borgonucleo primordiale di Opi durante l'[[incastellamento]], poiché costituiva una sede meglio munita e più facilmente difendibile. Lo sviluppo di Opi e Serule seguì l'abbandono del vicino castel Mancino (a monte di [[Pescasseroli]]), mentre secondo [[Leone Marsicano]] a Rocca Intramonti, i cui resti di trovano alle pendici della [[Riserva naturale integrale della Camosciara|Camosciara]], si trasferirono gli abitanti di [[Civitella Alfedena]]. La rocca venne abbandonata nel corso del [[XIV secolo]] in favore di Civitella, che così venne ripopolata, e di [[Villetta Barrea]]<ref>{{Cita|Boccia||Boccia, 2019}}, pp.30-37.</ref>.
 
In epoca feudale, il controllo di Opi fu prima dei [[Borrello (famiglia)|Borrello]], poi dei [[Di Sangro]], ai quali seguirono i [[D'Aquino (famiglia)|D'Aquino]], e i [[D'Avalos]], equesti infineultimi igovernarono il territorio dalla metà del [[D'AfflittoXV secolo]] ai primi anni del [[XVII secolo|XVII]]<ref>{{Cita|Boccia||Boccia, 2019}}, pp.32-37.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.casadalena.it/Abruzzo.htm|titolo=Elenco delle famiglie nobili d'Abruzzo|editore=Casadalena.it|accesso=}}</ref>. A trainare l'economia di questa fase storica fu la ripresa dell'industria armentizia promossa da [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso I di Napoli]], il quale, istituendo nel 1447 la [[Regia dogana della Mena delle pecore di Foggia]], riaprì i [[tratturi]].
 
=== Età moderna ===
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[[File:OPINOTTE.JPG|thumb|Notturno di Opi]]
 
Opi, avendo una popolazione inferiore ai 1.000 abitanti, fu accorpato al comune di [[Pescasseroli]] dal 1813 al 1854. Nel suo territorio, anche dopo l'[[unità d'Italia]], continuò ad essereimperversare presente l'endemico fenomeno delil [[brigantaggio]]. Inoltre, la generale crisi di fine secolo, aggravata sia dalla crisi della pastorizia transumante che dall'incremento demografico, contribuì ad accrescere il fenomeno dell'emigrazione, che ebbe il suo apice tra
gli ultimi anni del [[XIX secolo]] e i primi anni del [[XX secolo]]. La principale meta degli abitanti di Opi furono gli [[Stati Uniti d'America]].
Il [[terremoto della Marsica del 1915]] arrecò danni anche al patrimonio architettonico opiano e con il decreto legge del 25 gennaio 1917 venne stabilito che ad Opi dovesse sorgere un nuovo nucleo abitativo, edificato con criteri antisismici. Furono così costruite, in località Prato Francone, le "Casette antisismiche"<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/24751.html|titolo=Informazioni sul terremoto del 13 gennaio 1915|editore=INGV|accesso=|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171015150041/http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/24751.html|dataarchivio=15 ottobre 2017}}</ref>.