Missa solemnis (Beethoven): differenze tra le versioni

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È la seconda [[Messa (musica)|Messa]] musicata da Beethoven. La [[Messa in do maggiore (Beethoven)|prima, in Do maggiore op. 86]], era stata scritta seguendo lo stile del [[Prima scuola di Vienna|classicismo viennese]]; tuttavia, all'epoca della composizione della ''Missa solemnis'', Beethoven riteneva tale stile inadeguato a esprimere sentimenti di elevata spiritualità e inadatto a un'opera di vastissime dimensioni come quella che egli aveva ora in progetto. Per la composizione della ''Missa solemnis'' Beethoven studiò invece approfonditamente la musica sacra rinascimentale e barocca di autori quali [[Giovanni Pierluigi da Palestrina|Palestrina]], [[Johann Sebastian Bach|J. S. Bach]], [[Georg Friedrich Haendel|Händel]] e [[Carl Philipp Emanuel Bach|C. Ph. E. Bach]]<ref name="solomon343">{{cita|Solomon 2010|p. 343}}.</ref> e la ricca tradizione delle messe austriache.<ref>{{Cita libro|titolo=Kirkendale, Warren New Roads to Old Ideas in Beethoven's Missa Solemnis, Muscal Quarterly, LV, 1970, pp. 665-701}}</ref> Carl Dahlhaus<ref>{{Cita libro|autore=Carl Dahlhaus|titolo=Beethoven e il suo tempo|editore=EDT|p=198}}</ref> suggerisce che la seconda Messa di Beethoven sia stata deliberatamente scritta tenendo conto del saggio di E. T. A. Hoffmann sulla musica sacra pubblicato nel 1814 sulla «Allgemeine musikalische Zeitung» intitolato ''Alte und neue Kirchenmusik'' (''Musica sacra antica e moderna'').<ref>{{Cita web|url=https://archive.org/stream/E.T.A.Hoffmann-VecchiaENuovaMusicaDaChiesa/E.T.A.HoffmannVecchiaENuovaMusicaDaChiesa_djvu.txt|titolo=Vecchia e nuova musica da chiesa}}</ref>
 
Nel manoscritto autografo Beethoven, sull'apertura del ''Kyrie'' scrisse la frase «''Von Herzen - möge es wieder - zu Herzen gehen!''» («Dal cuore - posa di nuovo - andare al cuore») e in principio della sezione del ''Dona'' dell'''Agnus Dei'' «''Bitte um innern und äussern Frieden''» («Preghiera per la pace interiore e esteriore»).
 
Preghiera per la pace interna e esterna<ref>Citata in {{cita|Solomon 2010|p. 294}}.</ref>.
 
In una lettera del 5 giugno 1822 Beethoven definì la ''Missa solemnis'' «la ''più grande'' opera da [lui] composta» fino ad allora<ref>Citato in {{cita|Solomon 2010|p. 344}}; il corsivo è così nel testo.</ref>.