Charun: differenze tra le versioni

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== Iconografia ==
Charun (il nome si ricava da alcune iscrizioni etrusche) si trova riprodotto su pitture tombali, sarcofagi, urne, stele sepolcrali e vasi. Nell'illustrazione tipica appare fondamentalmente differente da Caronte, rappresentato, di solito, alla guida di una barca, munito di remo, con funzione di traghettatore di anime. Il demone della morte degli [[Etruschi]] è, invece, una figura che accompagna i defunti nell'ultimo viaggio (a piedi, a cavallo, su carro) verso l'oltretomba, strappandoli al saluto dei propri cari e scortandoli verso la loro meta finale. Talvolta viene rappresentato a protezione delle porte dell'Ade (come, ad esempio, nella [[Tomba dei Caronti]] e nella [[Tomba degli Anina]] di [[Tarquinia]]) o comunque in connessione con la morte (come, ad esempio, nella [[Tomba François]] di [[Vulci]]). Si presenta con barba, naso d'avvoltoio ed orecchie aguzze ed indossa corta tunica ed alti calzari. Nelle pitture funerarie viene raffigurato con un colore bluastro. Talvolta ha dei serpenti attorno alle braccia ed ali enormi (come, ad esempio, nella [[Tomba dell'Orco]] di Tarquinia). Regge in mano un martello, il suo [[Simbolismo religioso|simbolo religioso]], simile all'[[ascia bipenne]] romana. Talvolta è munito anche di spada. È spesso accompagnato dalla dea [[Vanth]] (come, ad esempio, nella Tomba degli Anina di Tarquinia e nella Tomba François di Vulci), una dea alata anch'essa associata al [[Ade (regno)|mondo sotterraneo]].
 
== Ipotesi interpretative ==