Proporzioni gerarchiche: differenze tra le versioni

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Le '''proporzioni gerarchiche''' sono una convenzione stilistica tipica dell'arte medievale, secondo la quale le dimensioni dei personaggi sono legate alla loro importanza.
 
Presenti già nell'[[Arte egizia]] e nel filone [[arte plebea|plebeo]] dell'[[arte romana]], si riscontrano già nei rilievi dell'[[Arco di Costantino]], dove il sovrano ha dimensioni maggiori dei sudditi, e ancora più evidenti in [[arte teodosiana|epoca teodosiana]], ad esempio nel [[Dado di Teodosio]]. Le proporzioni gerarchiche non solo erano legate alla grandezza delle figure, ma anche alle singole parti del corpo: la testa ad esempio, sede della ragione, poteva essere ingrandita rispetto al resto del corpo.
 
Confluite nell'[[arte bizantina]] si adattarono particolarmente bene alla stilizzazione cristiana, con la deferenza dei soggetti secondari rispetto alla maestà di Gesù e della Vergine. Tipico è il sottodimensionamento delle figure secondarie, come gli angeli, fortissimo per figure terrene come quelle dei committenti, quando rappresentati.