Giorgio Maria Lascaris: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Proveniva da una famiglia veneziana, era figlio di Teodoro XIII, discendente della [[Lascaris|famiglia imperiale]] di [[Nizza]], e della contessa Gertrude Ricci. Durante i suoi studi a [[Roma]], si unì all'[[Chierici regolari teatini|ordine dei teatriteatini]]. Era tra gli altri la funzione di consulenteconsultore della [[Congregazione per le indulgenze e le sacre reliquie]] nella [[curiaCuria romana]]. Nel 1738 fu nominato prefetto dei teatriteatini di [[Leopoli]], presto divenne residente presso la famiglia [[Radziwiłł]] a [[Njasviž]]. Su iniziativa di [[Michał Kazimierz Radziwiłł]], ricevette nel 1741 la nomina a [[vescovo titolare]] di [[Diocesi di Zenopoli di Licia|Zenopoli di Licia]]. Dopo la conferma papale fu consacrato vescovo presso la collegiata di Ołyce, dal vescovo [[Franciszek Antoni Kobielski]].
 
Visitò la succursale dell'Accademia Zamość di [[Luc'k|Ołyce]] e poi - sotto il mandato di [[papa Benedetto XIV]] nel 1745 - fu autorizzato a visitare e riformare la stessa Accademia Zamość. Si recò sul posto con la riluttanza del clero, ma alla fine emise un decreto di riforma dell'università il 3 ottobre 1746. In questo decreto raccomandò la divisione dell'Accademia in quattro facoltà: [[teologia]], [[Diritto|legge]], [[medicina]] e [[filosofia]], nonché l'istituzione di classi preparatorie minori. Forniva stipendi a tredici professori di facoltà e quattro professori di classi minori. Fondò una biblioteca e una [[tipografia]] accademica. Alla fine, nessuna delle norme di Lascaris trovò attuazione, a causa della mancanza di fondi.
 
Dal 1744 al 1748 fu un [[prevosto]] di [[Tomaszów Mazowiecki|Tomaszów]], dal 1748 un abate di [[Žovkva]]. Nel 1748 fu nominato [[canonico]] del [[Capitolo (cristianesimo)|capitolo]] della [[cattedrale di Leopoli]], ruolo che mantenne fino alla sua morte. Fu il portavoce dell'unificazione del [[Chiese cattoliche di rito orientale|rito dell'Uniate]] e delle Chiese latine. Durante la sua permanenza a Roma nel 1750, esortò Benedetto XIV a pubblicare l'[[enciclica]] ''[[Imposito nibisnobis]]'' (1751), in cui il papa accettò la celebrazione di funzioni per i latinilatine nelle chiese dell'Uniateuniati, dove non c'erano altari consacrati.
 
Nel 1754 Lascaris fu nominato [[arcivescovo titolare]] di [[Sede titolare di Teodosia|Teodosia]], conservando i benefici a Ołyce, Žovkva e Leopoli. Nel 1757 tornò definitivamente a Roma, dove fu nominato cinque anni dopo [[patriarca titolare]] di [[Patriarcato di Gerusalemme dei Latini|Gerusalemme]]. Era esperto della Curia romana per gli affari polacchi, incluso si unì alla congregazioneCongregazione degli affari polaccapolacchi fondata nel 1767.
 
Ha esortato,oltre alil Papa a tacere riguardo alla Confederazione degli avvocati. Ha mantenuto i contatti con i polacchi fino alla fine della sua vita, era amico della famiglia [[Zamoyski]]. Nel 1787 inviò alla cattedrale di Leopoli (tramite [[Marcello Bacciarelli]]) tre dipinti raffiguranti la [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]], l'[[Assunzione di Maria|Assunzione]] e l'[[Arcangelo Michele]].
 
== [[Genealogia episcopale]] ==