Monti Cantari: differenze tra le versioni

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[[File:Monte_Viglio_Versante_Marsicano.jpg|thumb|Il [[monte Viglio]] visto da [[Avezzano]]]]
 
Nel contesto montuoso che va sotto il nome di Monti Simbruini-Ernici, costituito tipicamente da catene sviluppate da nord ovest a sud est, prima con le costiere boscose dei [[Monti Simbruini]], poi con le creste aeree dei [[Monti Ernici]], i ''Monti Càntari'', con il loro orientamento nord-sud, rappresentano una soluzione di continuità. La catena ha una lunghezza molto limitata, estendendosi per poco più di dieci chilometri dal comprensorio di [[Campo Staffi]] a quello di [[Campocatino (Guarcino)|Campocatino]] e buona parte di questa estensione è occupata dal territorio del Monte Viglio.
 
Lo spartiacque ha inizio, a nord, al valico della Serra S. Antonio (1608 m); da qui la quota comincia progressivamente ad elevarsi, con le faggete dell'''Insuglietta''. A partire dalla ''Fonte della Moscosa'' si delineano nettamente le propaggini del [[Monte Piano]] (1838 m), quindi il susseguirsi delle cime dei Cantari (un complesso di vette senza nome: 1992 m, 2050 m, 2088 m, 2103 m), per culminare nella vetta del [[Monte Viglio]] (2156 m), preceduto dalla tozza mole del Gendarme (2113 m). Al di là (sud-sud ovest) di questo punto più elevato della catena, lo spartiacque comincia a perdere quota e, superata la bocchetta del Viglio (1936 m, un valico naturale fra la ''Val Granara'' e la Val Roveto), scende alla cima del [[Monte Pratiglio]] (1884 m).