Salvador Allende: differenze tra le versioni

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Laureatosi in medicina e chirurgia presso l'[[Università del Cile]], dalla quale fu per un certo periodo allontanato e inquisito per le sue posizioni politiche verso la fine dei propri studi, figurò, nel [[1933]], tra i fondatori e principali animatori del [[Partito Socialista del Cile]]. Successivamente eletto deputato nei ranghi del [[Congresso nazionale cileno]] nel [[1937]], venne, nel [[1943]], nominato Segretario nazionale del suo Partito, ricoprendo poi la carica di Ministro della Sanità e delle Politiche Sociali; infine, nel [[1945]], divenne senatore e, nel [[1966]], Presidente del Senato cileno. Eletto, nel [[1970]], Presidente della Repubblica cilena, come candidato [[Socialismo democratico|socialista democratico]] d'orientamento [[Marxismo|marxista]], all'interno della coalizione di governo nota come [[Unità Popolare (Cile)|Unità Popolare]], composta, oltreché dal suo stesso Partito, dal [[Partito Comunista del Cile]], dal [[Movimento d'Azione Popolare Unitario]] (un [[Cristianesimo sociale|partito social-cattolico]], nato da una scissione dell'ala [[Sinistra (politica)|sinistra]] del [[Partito Democratico Cristiano del Cile]]) e dal [[Partito Radicale (Cile)|Partito Radicale]], s'impegnò celermente nella progressiva e pacifica conversione della società cilena in una di stampo [[Stato socialista|socialista]], attraverso un particolare programma di governo battezzato ''La vía chilena al socialismo''. Per via di ciò, i suoi sostenitori e ammiratori, che si riferivano spesso a lui come ''Compañero Presidente'' ("[[Compagno (politica)|Compagno]] Presidente"), lo annoverano tra i pochi [[rivoluzione|rivoluzionari]] [[nonviolenza|non violenti]].<ref>[http://www.verosudamerica.com/2006/09/in-ricordo-di-allende-lunico.html ''In ricordo di Allende: l'unico rivoluzionario non violento''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111116163152/http://www.verosudamerica.com/2006/09/in-ricordo-di-allende-lunico.html |data=16 novembre 2011 }}</ref>
 
Fu deposto con l'uso della forza l'11 settembre del [[1973]], tramite un [[Colpo di Stato|golpe]] dell'[[Ejército de Chile|esercito cileno]], segretamente appoggiato dalla [[CIA]] e dall'amministrazione del [[Presidente degli Stati Uniti d'America]] [[Richard Nixon]], che, per quasi l'intero mandato di Allende, s'impegnarono a indebolire la stabilità del Paese tramite l'utilizzo di considerevoli operazioni di boicottaggio economico (legali e non)<ref>{{Cita libro|titolo=Communism: A History|cognome=Pipes|nome= Richard|anno=2003|editore=The Modern Library|isbn=0-8129-6864-6|p= 138}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|url= http://content.time.com/time/magazine/article/0,9171,907929,00.html|rivista=Time Magazine|titolo=Chile: The Bloody End of a Marxist Dream.}} 24 September 1973. "Allende's downfall had implications that reached far beyond the borders of Chile. His had been the first democratically elected Marxist government in Latin America..."</ref><ref name="Winn 2010">{{cita libro|cognome=Winn|nome=Peter|curatore=Greg & Gilbert Grandin & Joseph|pubblicazione=A Century of Revolution|titolo=Furies of the Andes|anno=2010|editore=Duke University Press|città=Durham, NC|pp=239–275}}</ref>, generando così le condizioni della sua deposizione. Morí [[Suicidio|suicida]]<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Associated|cognome=Press|url=https://www.theguardian.com/world/2011/jul/20/salvador-allende-committed-suicide-autopsy|titolo=Chilean president Salvador Allende committed suicide, autopsy confirms|pubblicazione=The Guardian|data=20 luglio 2011|accesso=26 marzo 2019}}</ref> in circostanze estremamente drammatiche - a causa dei continui bombardamenti della sede presidenziale da parte dell'aviazione militare cilena e degli scontri tra il suo corpo di guardia personale e i golpisti - nel [[Palacio de La Moneda]] a [[Santiago del Cile]]. A seguito del golpe il [[generale]] [[Augusto Pinochet]], ''leader'' degli insorti, instaurò una brutale [[dittatura]] retta da una [[giunta militare]] da lui presieduta, andando così a interrompere un lungo periodo (più di quarant'anni) di governi democratici susseguitisi nel Paese.
 
== Biografia ==