Ifigenia in Tauride (Gluck): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v2.0beta15)
Riga 74:
 
{| class="toccolours" style="float: right; margin-right: 1em; margin-right: 2em; font-size: 85%; background:pale grey; color:black; width:31em; max-width: 45%;" cellspacing="5"
| style="text-align: left;"|<div align="center">'''Berlioz, Gluck e l<nowiki>'</nowiki>''Iphigénie en Tauride'''''</div><div align="center">---------------------</div>
La devozione, seppur mai completamente acritica, che [[Hector Berlioz]] provò per tutta la vita nei contronti di Gluck, risale agli anni della sua fanciullezza a [[La Côte-Saint-André]], e si approfondì dopo il suo trasferimento a Parigi per studiare medicina.<ref>Barsham, p. 84</ref> In effetti, come lo stesso Berlioz raccontò poi nei suoi ''Mémoires'', i suoi primi mesi nella capitale francese furono da lui invece occupati a compulsare, copiare e mandare a memoria le partiture di Gluck nella biblioteca del [[Conservatoire national supérieur de musique et de danse de Paris|Conservatorio]] (dove ebbe tra l'altro uno scontro memorabile con lo scrbutico rettore, [[Luigi Cherubini]]), e fu al termine della sua prima presenza da spettatore all<nowiki>'</nowiki>''[[Opéra national de Paris|Opéra]]'', proprio per una rappresentazione dell<nowiki>'</nowiki>''Iphigénie en Tauride'', che egli maturò definitivamente la sua determinazione di diventare un musicista, a dispetto di tutti, "padre, madre, zii, zie, nonni e amici".<ref>''Mémoires de Hector Berlioz Membre de l’Institut de France comprenant ses voyages en Italie, en Allemagne, en Russie et en Angleterre, 1803-1865'', Parigi, Lévy, 1870, p. 22 (la riproduzione dell'originale è accessibile gratuitamente ''on-line'' in [https://www.archive.org/details/mmoiresdehecto00berl ''Internet Archive''] e in [[s:fr:Livre:Berlioz - Mémoires, 1870.djvu|Wikisource]]; il testo è anche disponibile in [http://www.hberlioz.com/Writings/HBM15.htm ''The Hector Berlioz Website'']).</ref> La profondità della conoscenza delle opere di Gluck (e non solo) che egli acquisì durante questo periodo, è pittorescamente testimoniata dall'aneddoto da lui stesso raccontato sempre nei ''Mémoires''.<ref>''Mémoires'', p. 53</ref>
<blockquote>