Antitrinitarismo: differenze tra le versioni

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La chiesa valdese non ha una visione pluralistica sulla trinità
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Accanto alle tesi di Boyarin, rimangono le posizioni ufficiali ebraiche di assoluto monoteismo: riferendosi a Deuteronomio 6, 4, "Ascolta, o Israele...", il rabbino J. H. Hertz osserva che "Lo Shemà esclude la trinità del credo cristiano essendo una profanazione dell’Unità di Dio".
 
== La pluralistica posizione cristiana valdese ==
Nella [http://www.chiesavaldese.org/index.php Chiesa cristiana valdese] è stato aperto un dibattito, sulla questione della trinità, da parte di importanti teologi e pastori, fra i quali Paolo Ricca e Alessandro Esposito<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.ildialogo.org/editoriali/direttore_1282916869.htm|titolo=Si può essere cristiani senza credere nella trinità?}}</ref>. Paolo Ricca, sul n. 8 di "Riforma" del 2010, spiega che il dogma trinitario venne imposto, sotto pena di morte, dall'imperatore Teodosio nel 380, e che non si trova tale e quale nella bibbia. In particolare, la parola "trinità" non esiste nella bibbia; né "sostanza" è una categoria biblica. Riguardo alla parola "persona", essa oggi ha un significato diverso da quello che aveva nel IV secolo<ref>{{Cita web|url=http://www.ildialogo.org/editoriali/direttore_1282916869.htm|titolo=Dialoghi con Paolo Ricca, “Si può essere cristiani senza credere nella trinità?”|citazione=“Allora significava la maschera che l’attore portava sul volto per interpretare un personaggio. Oggi invece significa un individuo, un soggetto unico e irriducibile ad altro. Perciò, dire oggi «un Dio in tre persone» fa pensare a tre divinità, una accanto all’altra, introducendo così una forma larvata di politeismo.”}}</ref>. Ciononostante Paolo Ricca conclude che la dottrina della trinità è biblica nella sostanza, se non nella forma e che al quesito se sia possibile o no essere cristiani se non si crede nella trinità, risponderebbe “tendenzialmente di no”, pur sospendendo la risposta perché “i cristiani si riconoscono dai frutti più che dalle dottrine.”<ref name=":0" /> Paolo Ricca propende nel battesimo per l'esclusione della formula trinitaria<ref>{{Cita libro|autore=Paolo Ricca|titolo=Dal battesimo allo sbattezzo|anno=2015|editore=Claudiana|città=|pp=49, 51|citazione=[p.49] Sarebbe senz'altro auspicabile che la formula battesimale «nel nome di Gesù» - dopo un'eclisse di duemila anni! - torni a essere utilizzata nelle chiese, non solo perché è la formula cristiana originaria, ma anche perché esprime il senso del battesimo forse meglio della formula trinitaria. [p.51] Ma qual era la confessione di fede richiesta per il battesimo? All'origine era una confessione di fede non ancora articolata in senso trinitario, ma circoscritta alla persona di Gesù, riconosciuto come Figlio di Dio.}}</ref>.
 
Il pastore Alessandro Esposito osserva che la trinità, in quanto ''vexata quaestio'', richiese addirittura la convocazione di più concili, il che fa pensare che una parte del cristianesimo delle origini non confessò Gesù come Dio. Alessandro Esposito mette in dubbio che la natura trinitaria di Dio traspare anche dall'Antico Testamento ed esorta a cogliere il carattere relazionale dell'unico Dio in modo da evitare “l'appiattimento identitario proprio di una certa lettura del dogma trinitario secondo la quale confessare che Gesù è il figlio di Dio coincide con l'affermare che egli sia il Dio-figlio.”<ref>{{Cita web|url=http://www.ildialogo.org/editoriali/direttore_1282916869.htm|titolo=La complessità della questione trinitaria|autore=Alessandro Esposito}}</ref>
 
== Note ==