5º Battaglione paracadutisti "El Alamein": differenze tra le versioni

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|Testo_vario1 = [[Missione Italcon Libano]], [[Beirut]]<br />[[Operazione Provide Comfort]], [[Iraq]]<br />[[Operazione Vespri Siciliani]]
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Il '''5º Battaglione paracadutisti “El Alamein”''' è un’unità dell’[[Esercito Italiano]], inquadrata nel [[186º Reggimento paracadutisti "Folgore"]], con sede a [[Siena]] presso la Caserma "[[Roberto Bandini]]".
 
== Storia ==
=== Le origini ===
Il V Battaglione paracadutisti viene costituito nel settembre 1941 all’interno del 2º Reggimento paracadutisti, parte della nascente [[185ª Divisione paracadutisti "Folgore"]], a [[Tarquinia]] (VT). Il [[reggimento]] comprendeva un Comando, la [[Compagnia (unità militare)|compagnia]] cannoni da [[47/32 Mod. 1935]], ed i battaglioni paracadutisti V,VI e VII. Nel luglio 1942 i reggimenti vengono rinumerati ed il 2º Reggimento paracadutisti diviene [[186º Reggimento paracadutisti "Folgore"|186º Reggimento fanteria "Folgore"]].
Il V Battaglione, al comando del Tenente Colonello [[Giuseppe Izzo]], è composto dalle compagnie comandoComando, 13ª, 14ª e 15ª.
 
Il V Battaglione partecipa alla [[seconda battaglia di El Alamein]] e, al comando del Tenente Colonello [[Giuseppe Izzo]], si trova in uno dei settori più delicati e duramente investiti del fronte. Il [[Comandante (grado militare)|Comandante]] è gravemente ferito, ma resta al proprio posto fino al termine dell'azione. Nei due giorni di violentissimi combattimenti, spesso a corpo a corpo, le compagnie del Battaglione vengono praticamente distrutte, ma i capisaldi tengono, tuttavia il V Battaglione conta ormai poche decine di superstiti. Il 6 novembre 1942 giunge l'ordine di ripiegamento, ed i pochi superstiti vengono inquadrati nel 285º Battaglione di formazione che, dopo aver combattuto in Tunisia e nell'ultimo scontro di Takrouna, cessa di esistere con la X Armata nel maggio 1943.
Nel luglio 1942 il battaglione si trova impegnato in esercitazioni presso Ostuni (Brindisi), in Puglia, quando arriva l'ordine di dispiegamento in Africa Settentrionale. Da Ostuni il battaglione raggiunge Atene (Grecia) per via ferroviaria, attraverso i Balcani. Successivamente, dalla capitale greca viene trasferito via aerea a Tobruk. Dopo alcuni giorni di riorganizzazione a fine agosto viene impegnato nella battaglia di Alam Halfa (nota anche come 2ª battaglia di El Alamein per alcuni storici). In particolare il V Battaglione partecipa all'offensiva nei pressi di BAB EL QATTARA, dove, con il VII Battaglione, forma il Raggruppamento “Ruspoli” al Comando del Ten. Col. Marescotti Carlo Ruspoli principe di Poggio Suasa. A sua volta il Raggruppamento, assieme ad un altro composto da due battaglioni della Divisione “Brescia”, forma la Colonna “Parri”. La puntata offensiva si apre con aggressive azioni di pattuglia da combattimento da parte dei paracadutisti. Una di tali pattuglie, comandata da un Ufficiale del V Btg. e composta da elementi tratti dal V e VII e del 2° Gruppo Artiglieria “Folgore” (Magg. VAGLIASINDI), attaccata di notte da cinque "Bren Carrier", li assaltava con bombe a mano, ne catturava uno e metteva in fuga gli altri. Il carro catturato fu assegnato al VII Battaglione. Dopo quindici giorni di manovre e combattimenti l’azione offensiva giunse a conclusione. Per i paracadutisti, come prima prova del fuoco, essa ottenne l'importante risultato di mettere in pratica le tattiche di fanteria idonee a contrastare l'azione dei carri armati.
 
A metà settembre 1942 il V Battaglione si riunisce con il proprio reggimento di appartenenza nell'estrema ala sud dello schieramento, presso l'altopiano di Menahir El Daba, dove, con il VI Battaglione, costituisce il Raggruppamento "Tantillo". Il V Battaglione partecipa alla [[seconda battaglia di El Alamein]] (terza per alcuni storici) e si trova in uno dei settori più delicati e duramente investiti del fronte. Vista la conformazione del proprio settore, il Ten. Col. Izzo decide di schierare in linea tutte le sue compagnie, traendo da ciascuna un plotone per costituire una forza rincalzo da impiegare eventualmente sul suo fianco destro. In tale parte del proprio settore si trovava infatti la rampa di Naqb Rala, dove il terreno scendeva dolcemente verso la Depressione di El Qattara. Da lì forze avversarie avrebbero potuto facilmente aggirare lo schieramento italiano, penetrando alle spalle dei battaglioni in difesa. Nella notte tra il 23 e il 24 ottobre, il settore del V Battaglione viene investito da forze soverchianti. Arrestato sulla fronte, senza possibilità di progressione, l'avversario tenta il temuto aggiramento da sud, impegnando ben 2 battaglioni della Legione Straniera francese. Il Ten. Col. Izzo, informato del fatto, si mette immediatamente in prima persona al comando delle forze di rincalzo, contrassaltando furiosamente l'attacco nemico, che così si spegne riportando numerose perdite. Il [[Comandante (grado militare)|Comandante]] del V Battaglione rimane gravemente ferito, ma resta al proprio posto fino al termine dell'azione. Nei due giorni di violentissimi combattimenti, spesso a corpo a corpo, le compagnie del Battaglione vengono praticamente distrutte, ma i capisaldi tengono, tuttavia il V Battaglione conta ormai poche decine di superstiti. Il 6 novembre 1942 giunge l'ordine di ripiegamento, ed i pochi superstiti vengono inquadrati nel 285º Battaglione di formazione che, dopo aver combattuto in Tunisia e nell'ultimo scontro di Takrouna, cessa di esistere con la X Armata nel maggio 1943.
 
=== Il secondo dopoguerra ===