Unione Democratica per la Repubblica: differenze tra le versioni

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Con l'UDR collaborarono inoltre il '''[[Patto Segni]]''' (con a capo [[Mariotto Segni]]), il '''[[Partito Liberale (1997)|Partito Liberale]]''' di [[Stefano De Luca]] e Unità Repubblicana, guidata da [[Armando Corona]] (ex-PRI).
 
Dopo appena un mese il progetto dell'UDR ebbe una prima crisi: Cossiga disse di voler abbandonare il progetto accusando i suoi seguaci di essere alla ricerca soltanto di poltrone<ref>https://www.iltempo.it/politica/2010/08/18/news/per-lui-l-udr-era-una-banda-di-straccioni-871846/</ref>. Ma la questione si ristabilizzò nel giro di poco tempo: le diverse anime dell'UDR trovarono l'accordo e costituirono un gruppo parlamentare unitario. L'alternativa di centro sembrava essere sulla buona strada, creandosi il suo spazio fra i due schieramenti ma guardando con favore al centrosinistra, ormai in crisi per la sottrazione dell'appoggio di Rifondazione Comunista al Governo: l'UDR, infatti, si disse pronta a votare per il governo Prodi nel caso ci fossero stati problemi con il partito guidato da [[Fausto Bertinotti]].
 
==Il partito==
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Il Patto Segni, ridotto ormai a due soli deputati ([[Diego Masi]] e [[Giuseppe Bicocchi]]), scelse di collocarsi nel centrodestra, stringendo un accordo con [[Alleanza Nazionale]] per le elezioni europee del 1999.
Il movimento Socialdemocrazia Liberale Europea di Enrico Ferri confluì in [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] (Ferri sarà candidato alle elezioni europee del 1999 ed eletto europarlamentare).
 
Il Partito Liberale di Stefano De Luca confluì anch'esso in Forza Italia.
Unità Repubblicana si dissociò dall'UDR sin dal momento in cui il partito dichiarò il proprio sostegno al Governo D'Alema I; nel 2001 confluì nel [[Partito Repubblicano Italiano]] di [[Giorgio La Malfa]], nel frattempo sganciatosi da centrosinistra e alleatosi col centrodestracentro-destra.
 
Nel febbraio del [[2000]] alcuni esponenti dell'UDR, guidati dal senatore [[Alessandro Meluzzi]] e da [[Stefano Pedica]], diedero vita ad un piccolo movimento, i [[Cristiano Democratici Europei]], che seguirà un percorso autonomo per finire nel 2001 in Rinnovamento italiano.
 
L'UDR, di fatto, partecipò a pochissime consultazioni elettorali, tra cui le [[elezioni regionali in Sardegna del 1999]], nelle quali ottenne ilun buon 4,1% dei voti e 3 consiglieri regionali.
 
==Note==