Coppa del Mondo di rugby 1995: differenze tra le versioni
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Il processo di selezione delle città destinate a ospitare gli incontri non fu esente da critiche: inizialmente erano previste 14 sedi ma Louis Luyt, presidente del comitato organizzatore e della [[federazione di rugby a 15 del Sudafrica|SARU]], tagliò le candidate a sei; l'[[World Rugby|IRFB]] quindi intervenne sostenendo che un evento del genere non poteva essere circoscritto a poche città<ref>{{Cita news | lingua = en | url = https://www.independent.co.uk/sport/rugby-union-sa-world-cup-organiser-criticised-1399697.html | titolo = Rugby Union: SA World Cup organiser criticised | autore = Steve Bale | pubblicazione = The Independent | accesso = 2020-02-23 | data = 1994-01-13 }}</ref>; a seguito di ciò si giunse a un compromesso che designò nove città: [[Bloemfontein]], [[Città del Capo]], [[Durban]], [[East London]], [[Johannesburg]], [[Port Elizabeth]], [[Pretoria]], [[Rustenburg]] e [[Stellenbosch]].
Di esse, cinque ospitarono solo la fase a gironi mentre le altre quattro, Città del Capo, Durban, Johannesburg e Pretoria, anche la successiva fase a eliminazione diretta con una suddivisione equa degli incontri: ciascuna di esse accolse un incontro a testa dei quarti di finale, a seguire Città del Capo e Durban le semifinali, Pretoria la finale per il terzo posto e Johannesburg la finale per il titolo, che si tenne a [[Ellis Park Stadium|Ellis Park]].
Tutte le sedi ospitarono almeno tre incontri tranne Stellenbosch, cittadina universitaria a circa {{M|30|
Più in generale, gli incontri di ogni girone furno ripartiti paritariamente tra due sedi fisse fatta eccezione per il girone A, quello dei padroni di casa del {{RU|ZAF}}, che si divise tra Port Elizabeth (tre incontri) e le citate Città del Capo (due) e Stellenbosch (uno); il girone B, che vide di scena anche l'{{RU|ITA}}, si tenne a Durban ed East London, quello C tra Bloemfontein e Johannesburg, quello D tra Pretoria e Rustenburg.
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Anche la rappresentanza francese e inglese (presente al ricevimento come rispettivamente terza e quarta squadra classificata) lasciò la sala<ref name="Luyt" />.
Il ''team manager'' sudafricano Morné du Plessis tentò di porre rimedio alle affermazioni del suo presidente, dichiarando alla stampa che è impossibile riscrivere la storia, e che comunque dubitava che il Sudafrica avrebbe potuto effettivamente vincere le coppe del Mondo 1987 e 1991 se vi avesse partecipato<ref name="Luyt" />.
Ulteriore imbarazzo provocò l'affermazione di Luyt sul gallese Derek Bevan (che in semifinale aveva assegnato al Sudafrica la contestata meta, giudicata irregolare dagli osservatori neutrali<ref name="Luyt" />, con cui la Francia era stata esclusa dalla corsa alla finale), definito «Il più fantastico arbitro del mondo»<ref name="Luyt" />: davanti a tutti gli ospiti a Bevan fu offerto un orologio d'oro del valore di circa {{M|1000|
=== L'intossicazione alimentare degli ''All Blacks'' ===
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