Pisandro di Camiro: differenze tra le versioni

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== Opere ==
Pisandro fu autore di ''Ἡράκλεια'' (''Eraclea''), un [[poema]] in due libri sulle [[fatiche di Ercole|fatiche di Eracle]]. Proprio in quel poema sarebbe stata fissata per la prima volta la descrizione di [[Eracle]] coperto di una pelle di leone e con una [[clava]] in mano,<ref>Questa descrizione risalirebbe invece a [[Stesicoro]] secondo Megaclide, un antico esegeta di Omero, in una notizia tramandata da [[Ateneo di Naucrati]] (''Deipnosofisti'', XII 512f; {{cita|Bernabé|p. 165}}).</ref> Secondo Karl Orfrid [[Karl Otfried Müller|Müller]] il numero delle canoniche [[12 (numero)|dodici]] fatiche di Eracle risaliva proprio a Pisandro<ref>[[Karl Otfried Müller]], ''Istoria della letteratura greca, op. cit.'', p. 160</ref>. [[Clemente Alessandrino]], tramanda la tradizione secondo cui Pisandro sarebbe stato un plagiario icheche si sarebbe appropriato di un poema, intitolato anch'esso ''Ἡράκλεια'', scritto da Pisino, un poeta di [[Lindo]] ([[Rodi]])<ref>''Stromateis'', VI, 2, 25, 2 Stählin.</ref>. Del poema di Pisandro sono rimasti solo dodici brevi [[frammento|frammenti]], più cinque di dubbia attribuzione.<ref>Raccolti in {{cita|Bernabé|pp. 167-171}}.</ref> Un epigramma conservato dall'''[[Antologia Palatina]]''<ref>VII, 304.</ref> era stato in passato attribuito a Pisandro ma oggi ne viene negata l'autenticità.<ref>{{cita|Bernabé|p. 167}}; {{cita pubblicazione|autore=V. De Falco|titolo=L'epigramma attribuito a Pisandro|url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0440916/1931/unico/00000063|pubblicazione=Rivista indo-greco-italica di filologia, lingua, antichità|anno=1931|pp=57-60}}</ref>
 
== Note ==