Storiografia: differenze tra le versioni

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=== La storiografia nell'età della Controriforma ===
 
Se la storiografia rinascimentale mantenne un tono prevalentemente [[Retorica|retorico]] e moralistico-pedagogico, con l'avvento del [[tacitismo]] si fece strada un nuovo gusto della storia, dominato da un’intensa meditazione [[politica]]. «Il nuovo atteggiamento poneva come fine ultimo alla storia, la «[[prudenza]]»: metteva ossia la lettura delle storie a fondamento di una politica non utopistica, ma induttiva e storica, funzionalizzando totalmente la verità della storia alla verità politica (la conoscenza della vera tecnica di governo dei principi). Di conseguenza, lo storico dovendo narrare «non verba, sed res gestas, ex quibus oritur prudentia», meno gradito riusciva al nuovo gusto l'uso di concioni. Il tacitista Ducci giudicava, infatti, «oziose» molte orazioni guicciardiniane, «etsi prudentiae policiae plenas» (ma tosto temperava: «multas quoque necessarias et valde historice»); lodava invece incondizionatamente la «discussio finium» delle azioni dei principi, fatta dal Guicciardini, secondo lui, spesso «diligenter, ac forte melius quam alius historicus»<ref>LORENZO DUCCI, ''Ars historica'', Ferrariae, 1604, pp. 96 e 168.</ref>. L'orientamento storiografico sviluppatosi da questo atteggiamento fece naturalmente gran posto all'insegnamento guicciardiniano, guardando alla ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia]]'', nel fatto, come ad uno dei suoi più autorevoli modelli. Anticiceroniana, ossia antiletteraria e antiumanistica, caratterizzata da un interesse esclusivo alla «politica», la nuova storiografia ebbe un senso altissimo della serietà dell'impegno storiografico, del «decoro» della storia, da portarla a sdegnare, nelle scritture storiche, la «voluptas», l'elemento pittoresco e romanzesco e ad amare invece lo stile (come quello della ''Storia'') grave e severo, senza inutili eleganze e civetterie rettoriche, stretto tutto ai fatti essenziali.»<ref>{{cita libro|titolo=I classici italiani nella storia della critica: Da Dante al Marino|autore=[[Walter Binni]]|editore=[[Nuova Italia]]|anno=1970|pp=492-493}}</ref>
 
===Storiografia illuministica===