Gesso (materiale): differenze tra le versioni

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La produzione del gesso si basa sulla macinazione e seguente cottura di rocce gessose, dunque contenenti CaSO<sub>4</sub>· 2H<sub>2</sub>O. Nel corso della cottura, una volta giunti a 130 °C, la roccia gessosa perde ca. 3/42 dell'acqua di cristallizzazione: si forma così un semidrato di calcio (CaSO<sub>4</sub> · (1/2)H<sub>2</sub>O bassanite, chiamato ''gesso da presa''). Tra i 150 °C ed i 180 °C l'acqua di cristallizzazione viene eliminata completamente ed inizia a formarsi l'anidrite solubile CaSO<sub>4</sub>(α): oltre i 180 °C questa trasformazione aumenta significativamente la sua velocità. Se la cottura viene effettuata oltre i 250 °C si forma anidrite insolubile CaSO<sub>4</sub>(β).<ref>''Gesso.'' In: {{Cita libro |titolo = Pittura murale. Proposta per un glossario |curatore = Mara Nimmo |anno =2001 |p = 93 }}</ref> A temperature più elevate continua la formazione di anidrite insolubile ed a 1200 °C si forma CaO + SO<sub>3</sub>, ovvero monossido di calcio (calce viva) e anidride solforica.
Per l'impiego il gesso cotto viene macinato finemente, parzialmente raffinato e insaccato. I gessi da costruzione che si trovano in commercio sono costituiti da gesso semidrato o da anidrite solubile o da una miscela di essi.
Per l'impiego in locali abitativi umidi sono da usare prodotti a base di gesso, ma resi idrorepellenti attraverso l'addizione di opportune sostanze organiche.