Carlo VI di Francia: differenze tra le versioni

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Tarocchi per mitigare la sua follia Frugoni 2014
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Già nel [[1389]] fece riesumare il corpo del generale [[Bertrand du Guesclin]], morto nove anni prima, affinché fosse seppellito nuovamente con tutti gli onori che, secondo il sovrano, meritava. Mentre viaggiava attraverso una foresta in una calda mattina di agosto, un uomo scalzo vestito di stracci si precipitò verso il cavallo del re e afferrò le briglie: «Non cavalcare oltre, nobile re! - urlò - Torna indietro! Sei stato tradito!» La scorta del sovrano percosse l'uomo ma non l'arrestò ed egli seguì il corteo per mezz'ora, ripetendo il monito lamentoso.<ref>W.H. Jervis, ''A History of France: from the Earliest Times to the Fall of the Second Empire in 1870'', (London: John Murray, 1884), 228, §5; Jean Juvenal des Ursins, ''Histoire de Charles VI, Roy de France'', (Paris: A. Desrez, 1841), 377; Michaud, J.F and L.G., ''Biographie universelle, ancienne et moderne'', 85 vols., (Paris: L.G. Michaud, 1813), 8:114 sub Charles VI.</ref>
[[File:Madness of Charles VI.jpg|thumb|Il primo episodio di pazzia di Carlo VI a Le Mans, mentre attacca i suoi cavalieri.]]
La compagnia uscì dal bosco a mezzogiorno. Un paggio, insonnolito dal sole, lasciò cadere la lancia del re, che risuonò fragorosamente contro un elmo trasportato da un altro paggio. Carlo rabbrividì, sguainò la spada e gridò «Avanti contro i traditori! Vogliono consegnarmi al nemico!». Il sovrano spronò il cavallo e cominciò a roteare la spada contro i suoi uomini, finché il ciambellano e un gruppo di soldati riuscirono ad afferrare la sua cavalcatura. Il re non reagì e venne facilmente disarcionato, riportando un gravissimo trauma cranico, che lo fece entrare in coma: rimase in tale stato quattro giorni. Di lui si prese cura un medico novantaduenne. Carlo aveva ucciso quattro cavalieri durante il suo delirio.<ref>{{Cita|Henneman|p. 173-175}}.</ref>.
 
Lo zio di Carlo VI, [[Filippo II di Borgogna]], assunse la reggenza sul posto, licenziando i consiglieri del nipote. Ciò fu il principio di una grossa ostilità che avrebbe diviso i monarchi francesi dai duchi di [[Borgogna]] per i successivi 85 anni. Durante una crisi nel [[1393]], Carlo dimenticò il suo nome, ignorò di essere re e fuggì terrorizzato dalla moglie. Non riconobbe i figli, sebbene identificasse il fratello e i consiglieri e ricordasse i nomi delle persone defunte. Negli attacchi successivi, egli vagò per il palazzo ululando come un lupo, si rifiutò di fare il bagno per mesi<ref>R.C. Famiglietti, ''Royal Intrigue: Crisis at the Court of Charles VI, 1392–1420'', New York, 1986, p. 6, cita il ''Chronicle of the Religieux de Saint-Denis'', ed. Bellaguet, III, p. 348.</ref> e soffrì dell'allucinazione di essere fatto di vetro.<ref>Enea Silvio Piccolomini ([[Papa Pio II]]), ''I Commentarii'', ed. L. Totaro, Milano, 1984, I, p. 1056.</ref> La leggenda dice che a Carlo VI sarebbero stati proposti i [[Tarocchi]], che avevano appena fatto la loro comparsa in Europa, per mitigare la sua follia.<ref>[[Chiara Frugoni]], ''Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali'', Economica Laterza, Bari 2014, pp. 69 - 72.</ref>
 
=== ''Bal des Ardents'' ===