Nucleo speleo-alpino-fluviale: differenze tra le versioni

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I nuclei '''Speleo Alpino Fluviali''' ('''SAF'''), di recente concezione, nascono in seno al [[Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco]] per l'applicazione delle tecniche di [[soccorso alpino]] in realtà urbane o in ambienti impervi (ipogei-alpini-fluviali) in quegli interventi dove tali tecniche siano richieste e necessarie per lavorare garantendo una maggiore sicurezza dei soccorritori e delle vittime.
 
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Vengono utilizzati materiali come corde tessili di tipo semistatico e dinamico, bloccanti, discensori, carrucole ecc...
Gli operatori hanno un equipaggiamento di tipo "alpinistico": [[Imbragatura|imbraco]], [[Moschettone|moschettoni]] minimo 22Kn[[Newton (unità di misura)|N]]), [[Discensore|discensori]] (''gi-gi'', ''gri-gri'', ''speleo stop''), [[Bloccante|bloccanti]] (''shunt'', ''basic'', maniglia per risalita, ''crool''), fettuccie, spezzoni di corda e caschetto.
Molti di questi materiali differiscono dai normali dispositivi alpinistici sportivi in quanto devono rispondere ai requisiti di sicurezza per i lavoratori, anche le norme di riferimento in molti casi sono differenti.
 
La parte delle tecniche fluviali prevede l'uso di gommoni da [[rafting]], utilizzato anche insieme a manovre con corde, per il soccorso in acque chiuse e in corrente. Gli operatori sono formati anche con tecniche di recupero uomo a uomo di pericolanti in corrente (''uomo al guinzaglio'') o bloccati in mezzo alle acque (''tirolese'' "telfer" e simili). Gli operatori sono equipaggiati con [[Muta subacquea|mute]] in [[neoprene]] rinforzate, scarponcini, giacche da acqua, giubbotto di galleggiamento (con sgancio rapido), caschetto e corda da lancio.