Biagio di Monluc: differenze tra le versioni
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Signore di [[Monluc]], discendente da famiglia nobile e numerosa, ma ormai in decadenza, Biagio di Monluc per necessità e per vocazione si arruolò in giovane età nell'esercito francese prendendo parte alle "[[Guerre d'Italia]]" combattute dal re di Francia [[Francesco I di Francia|Francesco I]] contro l'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]]. Successivamente ebbe un ruolo rilevante nell'eroica difesa della [[Repubblica di Siena]] assediata dall'esercito di Carlo V. Sotto il regno di [[Francesco II di Francia|Francesco II]] e [[Carlo IX di Francia|Carlo IX]] si distinse per l'implacabile ferocia nella guerra di religione contro gli [[Ugonotti]]. Nell'ultimo periodo della sua vita scrisse le memorie delle sue azioni di guerra nei ''Commentari''.<ref name="Cadet de Gascogne">{{
== Il condottiero ==
=== Battaglia della Bicocca ([[1522]]) ===
{{vedi anche|Battaglia della Bicocca}}
[[File:Battle of Pavia.jpg|thumb|left|La battaglia di Pavia]]
Fu la prima battaglia a cui prese parte il giovane guerriero Monluc. I [[Francesi]] di [[Francesco I di Francia|Francesco I]], giunti nei pressi della [[Bicocca (Milano)|Bicocca]] ([[Rocca (fortificazione)|rocca]] situata tra [[Milano]] e [[Monza]]) con l'intento di liberarla dall'occupazione delle milizie di [[Prospero Colonna (condottiero)|Prospero Colonna]], condottiero italiano al comando dell'esercito imperiale di Carlo V, subirono una rovinosa sconfitta. La battaglia segnò una svolta nell'arte della guerra per il ruolo determinante esercitato dalle nuove armi da sparo usate dagli [[Spagnoli]] contro i [[Picchiere|picchieri]] della fanteria [[Svizzera]] assoldati dai francesi. Circa 3000 soldati caddero sotto il tiro degli [[Archibugio|archibugieri]] spagnoli.<ref name="Storia di Milano">{{cita
''Bicocca'' è rimasto nel linguaggio popolare italiano con l'accezione di "oggetto pagato a caro prezzo". In francese
=== Battaglia di Pavia ([[1525]]) ===
{{Vedi anche|Battaglia di Pavia (1525)}}
Il re di Francia [[Francesco I di Francia|Francesco I]] che dopo l'[[Pace di Crepy|armistizio di Crepy]] era stato privato dei domini italiani già posseduti in [[Piemonte]] e [[Lombardia]], scese in Italia alla guida di un poderoso esercito con l'intento di liberare il [[Ducato di Milano]] caduto sotto il controllo spagnolo: [[Milano]], governata da [[Francesco Sforza]] gli si arrese senza opporre resistenza. Lasciata Milano il re francese si diresse più a sud, stringendo in lungo assedio la piazzaforte di [[Pavia]], nodo strategico della viabilità Milano-Genova.<ref name="F. Seneca">{{Cita
[[File:Francis1-1.jpg|thumb|Francesco I]]
Non appena agli Spagnoli assediati giunsero i soccorsi portati dal viceré di [[Napoli]] [[Carlo di Lannoy]] e dal marchese di [[Pescara]] [[Francesco Ferrante d'Avalos]], ebbe luogo lo scontro finale che portò l'esercito francese alla disfatta, decimato dal tiro degli archibugieri del d'Avalos.
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