Kundalini: differenze tra le versioni

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Jung, che aveva letto il testo di Avalon nel 1930, seguito i seminari dell'indologo tedesco [[Wilhem Hauer]] sullo [[Yoga]], e si era già espresso affermando di aver trovato interessanti corrispondenze fra la propria visione e quella dello Yoga stesso, ebbe però un atteggiamento ambivalente nei confronti della ''kuṇḍalinī'', ravvisando, nelle tecniche di risveglio della stessa, il pericolo di essere sommersi dalle forze dell'inconscio, qualcosa che quindi si opponeva alla realizzazione della personalità. Interessante è la sua visione della disposizione anatomica dei ''cakra'': il primo ''cakra'', quello dove riposa Kuṇḍalinī, il ''mūlādhāra'', dovrebbe essere situato in alto, e l'ultimo in basso.<ref>«''In the East the unconscious is above, while with us is below, so we can reverse the whole thing''». Citato in Ronald Hayman, ''A Life of Jung'', Bloomsbury Publishing, 2002 (1999), p. 301 e segg.</ref>
 
Anche [[Massimo Scaligero]], appartenente al movimento antroposofico, riteneva che gli antichi metodi per far risalire kundalini fossero ormai divenuti anacronistici se non dannosi, e che nell'epoca intellettualistica attualeodierna occorresse semmai far discendere dalla testa la luce del [[pensiero]] conoscitivo, riconoscendone la sua origine pre-cerebrale nell'[[autocoscienza]].<ref>{{cita testo|url=https://www.famigliafideus.com/wp-content/uploads/2018/09/KUNDALINI-DOCCIDENTE-Massimo-Scaligero.pdf|autore=Massimo Scaligero|titolo=Kundalini d'Occidente: il centro umano della potenza|editore=Mediterranee|città=Roma|anno=1980}}</ref>
 
== Il risveglio della Kundalini ==