Impero di Cina (1915-1916): differenze tra le versioni

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L'11 dicembre 1915, con una messa in scena sapientemente orchestrata, l'assemblea, sotto gli ordini di Yuan Shikai, gli offrì l'incarico di Imperatore. Yuan Shikai inizialmente finse di rifiutare, ma poi accettò, alla fine della giornata, quando il parlamento ribadì la sua richiesta<ref name="Historical_Annals_Republic_China">Kuo T'ing-i (dir), ''Historical Annals of the Republic of China (1911–1949)''.</ref>. Il 12 dicembre, Yuan Shikai proclamò ufficialmente la restaurazione imperiale, prendendo il titolo di ''Grande Imperatore di Cina'' (中華帝國大皇帝), assumendo il nome di ''Hongxian'' e distribuendo titoli nobiliari.
 
La restaurazione suscitò l'immediata opposizione dei governatori provinciali e dei capi militari. I primi a ribellarsi furono i generali [[Cai E]] in [[Yunnan]] e [[Li Liejun]] nello [[Jiangxi]]. Gli insorti decretarono la formazione dell'"Esercito di protezione nazionale" (護國軍), mentre altre province proclamarono la loro indipendenza. Il [[Corpo d'armata del Pei-yang]], le cui truppe erano più pagate, non si oppose, con particolare resistenza, alle forze armate in rivolta.
 
Yuan Shikai cercò di guadagnare tempo rimandando la sua cerimonia di incoronazione. Le potenze straniere ritirarono il loro sostegno, senza scegliere di sostenere un campo specifico, ad eccezione dell'[[Impero giapponese]], che minacciò di invadere la Cina militarmente e sostenne apertamente i repubblicani<ref name="Historical_Annals_Republic_China" />. Yuan Shikai fece marcia indietro e rinunciò ufficialmente al titolo imperiale il 22 marzo [[1916]], dopo un regno di 83 giorni, senza mai essere stato incoronato. Cercò di trattare con i suoi avversari proponendo di tornare al governo centrale ma era isolato politicamente. Morì di malattia al fegato il 6 giugno 1916.