Grover Cleveland: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Stephen Grover Cleveland nacque il 18 marzo 1837 a [[Caldwell (New Jersey)|Caldwell]], New Jersey come quinto di sette figli dal reverendo Richard Falley Cleveland e Anne Neal. Il suo nome deriva da un parente morto l'anno prima, il pastore Stephen Cleveland.<ref>{{en}} Allan Nevins, ''Grover Cleveland: A Study in Courage'', (New York:, Dodd, Mead & Company, 1932), p. 4</ref>
 
=== Origini ===
La famiglia Cleveland era modesta, senza agganci politici, ma con una linea di antenati illustri. Il primo Cleveland ad arrivare in America fu il puritano Moses Cleveland, da [[Ipswich]], in Inghilterra. Originariamente il cognome era Cleaveland, ma la "A" cadde nel corso delle tre generazioni successive<ref name="ref_A">{{en}] George F. Parker, ''Recollections of Grover Cleveland'', (New York:, The Century Co., 19011), p. 16.</ref>. Moses approdò nel [[Massachusetts]] nel 1635 all'età di undici anni trovò impiego in condizione di servitù. Solo successivamente, sposando Ann Winn e guadagnando la cittadinanza, diventò legalmente un uomo libero<ref>{{en}} Denis Tilden Lynch, ''Grover Cleveland: A Man Four-Square'', (New York:, H. Liveright, Inc, 1932)</ref> e trovò impiego come carpentiere nella città di Woburn.<ref>({{en}} H. Paul Jeffers, ''An Honest President: The Life and Presidencies of Grover Cleveland'', (New York:, Harper Collins, 2000), p. 2</ref>
 
Gli antenati di Grover Cleveland furono perlopiù ministri e sacerdoti, il più famoso dei quali fu il bis-bis-nonno paterno, Aaron Cleveland, morto nel 1757 a [[Filadelfia]] nella casa del suo amico [[Benjamin Franklin]].<ref>{{en}} John Frost and, Harry French, ''The Presidents of the United States from Washington to Cleveland'', (Boston:, Lee and Shepard Publishers, 1889), p. 539</ref>
 
In linea di successione il bisnonno, Aaron Cleveland, fu membro del parlamento del [[Connecticut]] e introdusse una proposta di legge per eliminare la [[schiavitù]]<ref>{{en}} John Frost and, Harry French, ''The Presidents of the United States from Washington to Cleveland'', (Boston:, Lee and Shepard Publishers, 1889), pp. 539-540</ref>, il nonno paterno, William Cleveland lavorò come orologiaio a [[Westfield (Massachusetts)|Westfield]], in Massachusetts e sposò nel 1793 Margaret Falley di [[Norwich (Connecticut)|Norwich]], nel Connecticut.
 
Il padre di Grover nacque nel 1804 e frequentò scuole prestigiose, completando gli studi nel 1829. Divenne ministro della chiesa congregazionalista a [[Baltimora]] dove incontrò Ann Neal. In seguitò abbracciò la predicazione come da tradizione di famiglia e divenne dapprima pastore [[Presbiterianesimo|presbiteriano]] a [[Windham (Connecticut)|Windham]], Connecticut, e in seguito a [[Caldwell (New Jersey)|Caldwell]], New Jersey.<ref>({{en}} Robert M. McElroy, ''Grover Cleveland:, The Man and the Statesman.'', 2 vols., (New York:, Harper and Brothers Publishers, 1923), I, p. 3; Henry Graff, ''Grover Cleveland'', (New York:, Times Books, 2002), p. 4</ref>
 
=== Formazione ===
[[File:Grover Cleveland, painting by Anders Zorn.jpg|miniatura|Ritratto presidenziale eseguito dal pittore [[Svezia|svedese]] [[Anders Zorn]].]]
Nel 1841, all'età di 4 anni, Cleveland si trasferì con la famiglia a [[Fayetteville (New York)|Fayetteville]], New York, dove il padre ottenne lavoro nella chiesa presbiteriana locale. Cleveland visse lì fino all'età di 14 anni.<ref name="ref_A" />
Il salario del padre era molto basso, circa 600 dollari l'anno, per cui Grover e i suoi fratelli non poterono permettersi alti studi ed ebbero un'educazione impartita in casa dal padre.<ref>{{en}} Robert M. McElroy, ''Grover Cleveland:, The Man and the Statesman.'', 2 vols., (New York:, Harper and Brothers Publishers, 1923), I, pp. 4–6</ref> Così Grover Cleveland venne cresciuto con solidi valori [[puritani]] quali ferma disciplina, obbedienza, reverenza, grande senso del dovere e solida etica del lavoro.<ref>{{en}} Henry Graff, ''Grover Cleveland'', (New York:, Times Books, 2002), p. 5</ref>
 
=== Morte del padre ===
Nel 1851 i Cleveland si trasferirono a Clinton, New York dove il padre avrebbe diretto la l'American Home Missionary Society, guadagnando la cifra di 1000 dollari l'anno. Qui Grover frequentò corsi preparatori per l'Hamilton College, già frequentato da un suo fratello,<ref>{{en}} George F. Parker, ''Recollections of Grover Cleveland'', (New York:, The Century Co., 19011), p. 19</ref> ma la salute del padre peggiorò e Grover dovette tornare a Fayetteville per lavorare in un negozio e mantenere la famiglia. Tornò a Clinton dopo due anni, nel 1853, dove nel frattempo il padre aveva abbandonato il precedente lavoro per uno meno redditizio come pastore presso Utica a causa della malattia. Lo stesso anno morì e Grover, all'età di sedici anni dovette iniziare a sostenere la madre e le sorelle, abbandonando gli studi.<ref>McElroy, I, pp. 13–15; Graff, ''Grover Cleveland'', p. 4</ref>
 
=== Primi lavori ===
Dopo la morte del padre Grover trascorse un anno a [[New York]], lavorando come contabile e assistente alla sovrintendenza presso l<nowiki>'</nowiki>''Institution for the Blind'', dove il fratello William aveva lavorato come insegnante.<ref>George F. Parker, ''Recollections of Grover Cleveland'', (New York:, The Century Co., 19011), 22–3pp. 22–23</ref>
 
Nella primavera del 1855 Grover si spostò verso ovest, diretto verso [[Cleveland]], [[Ohio]], alla ricerca di maggiori opportunità. Durante il tragitto si fermò a [[Buffalo]] in visita allo zio, Lewis P. Allen importante proprietario terriero, e lì vi rimase quando lo zio gli offrì un lavoro di revisione di un suo libro, l<nowiki>'</nowiki>''American Shorthorn Herd Book''.<ref>{{en}} Charles H. Armitage, ''Grover Cleveland As Buffalo Knew Him'', (Buffalo:, Buffalo Evening News, 1926), pp. 1, 8</ref>
 
Lo zio era un rispettato fondatore della società agricola della [[Contea di Erie (New York)|contea di Erie]], per cui concordò un posto di lavoro per il nipote presso lo studio legale di Buffalo Rogers, Bowen & Rogers, al fine di studiare legge, una carriera che Cleveland aveva già considerato di seguire.<ref>{{en}} Horace Samuel Merrill, ''Bourbon Leader: Grover Cleveland and the Democratic Party'', (Boston, 1957), p. 4</ref><ref>{{en}} George F. Parker, ''Recollections of Grover Cleveland'', (New York:, The Century Co., 19011), p. 28; {{en}} Denis Tilden Lynch, ''Grover Cleveland: A Man Four-Square'', (New York:, H. Liveright, Inc, 1932, pp. 35, 42</ref>
 
Gli studi di legge iniziarono verso la fine del 1855. Cleveland guadagnava 4 dollari l'ora e lavorava assiduamente, tanto da trasferirsi dalla fattoria dello zio al Southern Hotel, per essere più vicino all'ufficio. Rimase alla Rogers, Bowen & Rogers per 4 anni, al termine dei quali divenne capo addetto.<ref>Armitage, p. 16; {{en}} George F. Parker, ''Recollections of Grover Cleveland'', (New York:, The Century Co., 19011), p. 31; {{en}} Denis Tilden Lynch, ''Grover Cleveland: A Man Four-Square'', (New York:, H. Liveright, Inc, 1932, pp. 36, 39</ref>
 
=== Matrimonio ===
Grover condusse una vita da scapolo, vivendo in piccoli appartamenti vicino ai suoi posti di lavoro e partecipando a pochi eventi sociali fino al suo primo mandato presidenziale.<ref>White, “Cleveland,”</ref>
Nel 1885 conobbe la figlia del suo amico Oscar Folsom, [[Frances Cleveland|Frances]], e ben presto i due si fidanzarono. Nel 1886 si sposarono in una cerimonia privata alla [[Casa Bianca]] e Frances, all'età di 21 anni, divenne la [[First lady|First Lady]] più giovane della storia.<ref>Ike Hoover, p. 12</ref> Insieme ebbero cinque figli.
 
=== Malattia ===
Nel 1893, durante il suo secondo mandato presidenziale, si sottopose a un intervento chirurgico per asportare un tumore alla bocca, insieme a una parte della mascella superiore. L'intervento rimase segreto al pubblico, per evitare che la già precaria situazione economica peggiorasse se il popolo avesse temuto la perdita del presidente.
Cleveland superò l'operazione, ma continuò a negarne la natura, spacciandola per una un'operazione di igiene dentale.<ref>{{en}} Matthew Algeo, ''The President is a Sick Man: Whereas the Supposedly Virtuous Grover Cleveland Survives a Secret Surgery at Sea and Vilifies the Courageous Newspaperman Who Dared Expose the Truth'', (Chicago:, Chicago Review Press, 2011)</ref>
 
=== Morte ===
Cleveland trascorse la maggior parte dei suoi ultimi giorni a servire nel consiglio di amministrazione dell'[[Università di Princeton]]. Morì nel 1908 per un attacco di cuore, all'età di 71 anni.<ref>Nevins, pp. 762–764</ref>
 
Cleveland è stato sepolto nel cimitero di [[Princeton]], [[New Jersey]].
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== Carriera politica ==
Grover Cleveland iniziò ad avvicinarsi al [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] (allora parte conservatrice) agli inizi del 1850, nonostante sia lo zio Lewis, che i partner alla Rogers, Bowen & Rogers fossero del [[Partito Whig (Stati Uniti d'America)|partito Whig]], ossia del [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|partito repubblicano]].<ref>{{en}} Denis Tilden Lynch, ''Grover Cleveland: A Man Four-Square'', (New York:, H. Liveright, Inc, 1932, p. 37; {{en}} Charles H. Armitage, ''Grover Cleveland As Buffalo Knew Him'', (Buffalo:, Buffalo Evening News, 1926), p. 4</ref>
 
Nel 1856 si dichiarò apertamente democratico e lavorò alla campagna elettorale di [[James Buchanan]], nonostante non avesse ancora diritto di voto in quanto minorenne.<ref>{{en}} Richard Watson Gilder, ''Grover Cleveland: A Record of Friendship'', (New York:, The Century Co., 1910), p. 224</ref> Buchanan vinse le elezioni, ma dopo di lui nessun altro democratico fu eletto presidente fino all'elezione di Cleveland stesso ventotto anni dopo.
 
Nel 1858, raggiunta la maggiore età, lavorò per il partito per i successivi cinque anni guadagnando un posto come assistente del procuratore distrettuale, e ricoprendo tale ruolo per tre anni. Nel gennaio del 1863 lasciò la Rogers, Bowen & Rogers per lavorare per il procuratore distrettuale C. C. Torrance a 600 dollari l'anno.<ref>{{en}} Alyn Brodsky, ''Grover Cleveland: A Study in Character'', (New York:, St. Martin's Press, 2000), p. 26</ref>
 
Allo scoppio della [[Guerra di secessione americana|guerra di secessione]] nel 1861, Cleveland aveva l'età per arruolarsi, ma non si rese volontario e continuò a prendersi cura della madre e delle sorelle.<ref>{{en}} Horace Samuel Merrill, ''Bourbon Leader: Grover Cleveland and the Democratic Party'', (Boston, 1957), p. 11</ref> Nel 1863 però il presidente [[Abraham Lincoln]] firmò una legge che rese il ventiseienne Grover arruolabile. Egli fu subito scelto, ma decise di non combattere pagando 300 dollari allo Stato e assumendo un sostituto che prendesse legalmente il suo posto.<ref>{{en}} H. Paul Jeffers, ''An Honest President: The Life and Presidencies of Grover Cleveland'', (New York: Harper Collins, 2000), p. 30.</ref> Grover si fece prestare dal procuratore Torrance la somma necessaria per assumere George Bennisky, un immigrato polacco che sopravvisse alla guerra illeso e rimase in contatto con Cleveland.<ref>{{en}} Alyn Brodsky, ''Grover Cleveland: A Study in Character'', (New York:, St. Martin's Press, 2000), p. 28</ref><ref>{{en}} George F. Parker, ''Recollections of Grover Cleveland'', (New York:, The Century Co., 19011), p. 32</ref> Per ripagare il debito Cleveland lasciò il lavoro presso il procuratore distrettuale per la più redditizia pratica privata. In più gli avrebbe permesso libertà e indipendenza, accettando solo i casi che desiderava.
 
Considerò sempre se stesso come un democratico non appartenente al movimento pacifista nato all'interno del partito denominato [[Copperheads]].<ref>{{en}} Horace Samuel Merrill, ''Bourbon Leader: Grover Cleveland and the Democratic Party'', (Boston, 1957), pp. 11–12</ref>
 
Per merito della sua distinzione come assistente del procuratore Torrance durante gli anni della guerra, i democratici scelsero Cleveland come candidato per la carica di [[District attorney|procuratore distrettuale]] nel 1865, nonostante Torrance ambisse ad un ulteriore mandato. Cleveland affrontò il candidato repubblicano Lyman K. Bass, anche suo caro amico, ma perse l'elezione per appena 600 voti. Dopo la sconfitta, Grover tornò alla pratica privata, entrando nello studio legale come partner insieme ad Albert P. Lanning e Oscar Folsom.<ref>{{en}} Charles H. Armitage, ''Grover Cleveland As Buffalo Knew Him'', (Buffalo:, Buffalo Evening News, 1926), p. 42</ref>
 
=== Sceriffo della contea di Erie (1870) ===
Dopo cinque anni dalla candidatura come procuratore, i democratici scelsero nuovamente Cleveland per le elezioni di sceriffo della [[Contea di Erie (New York)|contea di Erie]] nel 1870, in quanto nella prima candidatura aveva ottenuto voti notevoli in una regione con una grande maggioranza repubblicana.
Dopo qualche esitazione Grover accettò la nomina e vinse l'elezione contro il veterano colonnello John B. Weber per appena 303 voti.<ref>{{en}} Alyn Brodsky, ''Grover Cleveland: A Study in Character'', (New York:, St. Martin's Press, 2000), 30–1pp. 30–31; {{en}} Charles H. Armitage, ''Grover Cleveland As Buffalo Knew Him'', (Buffalo:, Buffalo Evening News, 1926), p.52</ref>
 
I problemi che affrontò Cleveland come sceriffo furono molti, principalmente dovuti all'alto tasso di criminalità della regione, a causa del numero crescente di stranieri che occupavano il [[lago Erie]] e che assaltavano ogni tipo di nave industriale.<ref>{{en}} Alyn Brodsky, ''Grover Cleveland: A Study in Character'', (New York:, St. Martin's Press, 2000), 31–2pp. 31–32</ref>
Dovette anche risolvere questioni interne all'ufficio, quali inefficienze della gestione politica precedente e soprattutto corruzione.<ref>{{en}} H. Paul Jeffers, ''An Honest President: The Life and Presidencies of Grover Cleveland'', (New York:, Harper Collins, 2000), p. 34</ref>
 
Cleveland declinò un secondo mandato nel 1873<ref>{{en}} Horace Samuel Merrill, ''Bourbon Leader: Grover Cleveland and the Democratic Party (', Boston, 1957), p. 12</ref><ref>Armitage, p. 55</ref> e tornò alla sua professione entrando nello studio legale Bass, Cleveland & Bissell, lo stesso Bass che lo aveva sconfitto per la carica di procuratore distrettuale.<ref>{{en}} Denis Tilden Lynch, ''Grover Cleveland: A Man Four-Square'', (New York:. H. Liveright, Inc, 1932, pp. 39–40</ref>
 
Nel 1881, Chauncey Depew, il capo della ferrovia centrale di [[New York]] offrì a Cleveland un lavoro come consigliere generale per la società, con uno stipendio di 15.000 dollari l'anno, rispetto al suo reddito annuo di 7.000 dollari, che avrebbe comunque continuato a ricevere. Grover rifiutò il lavoro, cosa che gli permise in futuro di non essere collegato alla corruzione dell'industria ferroviaria emersa durante i suoi mandati presidenziali.<ref>{{en}} Chauncey M. Depew, ''My Memories of Eighty Years'', (New York:, Charles Scribner's Sons, 1924), 124–5pp. 124–125</ref>
 
=== Sindaco di Buffalo (1882) ===
Nell'autunno del 1881, un concittadino di spicco di [[Buffalo]] propose a Cleveland di concorrere alla carica di sindaco, soprattutto a grazie alla sua reputazione. Nell'autunno Grover accettò la nomina e parlò all'assemblea dei democratici per sottolineare il [[Conservatorismo liberale|conservatorismo]] che avrebbe perseguito.<ref>{{en}} Cleveland, ''Speech Accepting Nomination for Mayor before City Convention in Buffalo'', October 25, 1881, Parker, Writings and Speeches, pp. 1–2</ref>
 
Vinse le elezioni nel 1882 e come sindaco combatté la corruzione all'interno del consiglio cittadino. Fece risparmiare ai cittadini di [[Buffalo]] più di un milione di dollari ponendo il [[veto]] su numerose proposte di spesa ambigue e corrotte, meritandosi l'attenzione del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] ed emergendo come un serio candidato alla nomina di [[governatore]].
 
=== Governatore di New York (1883-1885) ===
Nel gennaio 1883 Cleveland divenne [[governatore]] di [[New York]] e la sua forte opposizione alla corruzione continuò. Si oppose alla [[Tammany Hall]], la macchina politica democratica notoriamente corrotta, licenziando ufficiali, firmando riforme e tagliando il governo.<ref>Nevins, Cleveland, 135–6pp. 135–136</ref>
 
Cleveland sostenne anche un processo elettorale più trasparente.<ref>{{en}} Cleveland, ''Proclamation against the Violation of Laws Governing Elections'', Public Papers of Grover Cleveland, Governor, 1883–1884, 2 vols., (Albany:, Argus Company, Printers, 1883), I, pp. 149–50.</ref> Non voleva che i dipendenti pubblici fossero coinvolti nella politica, e il 14 luglio 1886 con un ordine esecutivo abolì l'uso delle loro posizioni ufficiali per controllare i movimenti politici delle varie località.<ref>{{en}} Parker, ''Writings and Speeches'', pp. 9–13</ref>
 
Governò due anni su un mandato di tre anni, in quanto nel 1884 arrivò la proposta di candidatura alla [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidenza degli Stati Uniti]].
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=== Primo mandato (1885-1889) ===
Nel [[1884]] i democratici nominarono Grover Cleveland come candidato alla presidenza, poiché si era distinto per la sua figura solida e incorrotta dapprima come sceriffo e in seguito come sindaco e governatore.
I repubblicani avevano ottenuto la vittoria alla [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidenza]] della Casa Bianca per ventiquattro anni consecutivi corrispondenti a sei mandati presidenziali, ma quell'anno Cleveland avrebbe affrontato il candidato [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|repubblicano]] [[James Blaine|James G. Blaine]] del [[Maine]], famoso uomo politico notoriamente corrotto. Cleveland avrebbe potuto giocare sporco contro il suo avversario quando ottenne informazioni sul fatto che il primogenito di Blaine fosse nato illegittimamente prima del matrimonio, ma non lo fece e strappò i documenti.<ref name="William C. Hudson 1911">{{en}} William C. Hudson, ''Random Recollections of an Old Political Reporter'', (New York, 1911), pp. 185-190</ref>
 
Durante la corsa fece scalpore la possibilità che Grover avesse un figlio illegittimo avuto durante la sua permanenza a [[Buffalo]] dieci anni prima. La donna, Maria Halpin, aveva chiamato il bambino Oscar Foldom Cleveland. Oscar Foldom era anche il nome del partner di Cleveland, ma tale paternità non venne mai provata e Cleveland non si espresse mai al riguardo. Grover provvide al supporto del bambino per il primo anno di età e, in seguito all'alcolismo della madre, a trovargli un orfanotrofio.<ref name="William C. Hudson 1911"/>
 
Durante la campagna lo slogan fu "Un incarico pubblico è una responsabilità pubblica". Cleveland non voleva accaparrarsi voti mediante promesse o favori e affermò che non avrebbe acconsentito a nessun trattamento speciale fatto a suo nome senza il suo consenso.<ref>{{en}} William C. Hudson, ''Random Recollections of an Old Political Reporter'', (New York: Cupples and Leon Company, 1911), p. 240; {{en}} Hofstadter, ''American Political Tradition'', p. 234</ref>
Il magnate della ferrovia James J. Hill, che aveva sostenuto Cleveland durante la campagna presidenziale, credeva che avrebbe ricevuto favori in cambio del suo supporto. Chiese al presidente il via libera per estendere la ferrovia in una riserva indiana, ma Grover negò tale permesso.<ref>{{en}} Burton W. Folsom, Jr., ''The Myth of the Robber Barons: A New Look at the Rise of Big Business in America'', (Herndon, VA:, Young America's Foundation, 1996), p. 18; Goodrich, p. 271</ref>
 
Nel [[1885]] Cleveland, dopo aver vinto l'elezione, si insediò alla [[Casa Bianca]] come 22º Presidente degli Stati Uniti d'America. In quel momento il debito pubblico statunitense ammontava a 1,5 milioni di dollari, ma alla fine del suo mandato Cleveland lo aveva diminuito del 20%, arrivando a 1,2 milioni di dollari.<ref>{{en}} Carter, ''Historical Statistics'', V, pp. 80-81</ref>
 
Il governo di Cleveland fu uno dei più aperti e accessibili nella storia degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Aprì le porte della Casa Bianca due giorni a settimana per coloro che volevano discutere degli affari dello Stato.<ref>{{en}} George F. Parker, ''Recollections of Grover Cleveland'', (New York:, The Century Co., 19011), p. 112</ref>
Ridusse inoltre al minimo indispensabile i costi del personale, ricevendo lui stesso gli ospiti.<ref>{{en}} Graff, pp. 74-75; {{en}} H. Paul Jeffers, ''An Honest President: The Life and Presidencies of Grover Cleveland'', (New York:, Harper Collins, 2000), p. 137</ref> e si impegnò giorno e notte per fornire un buon governo ai cittadini. Per questo venne soprannominato "Grover il buono".
 
==== Riforma delle tariffe ====
Nel [[1887]] Cleveland cercò di mantenere le promesse fatte durante la campagna elettorale. La questione delle tariffe era un argomento importante, voleva ridurle. Nel dicembre di quell'anno mandò al [[Congresso degli Stati Uniti d'America|congresso]] il suo messaggio annuale sulla situazione degli Stati Uniti incentrato unicamente su tale argomento. Il suo intento era quello di focalizzare l'attenzione sulla riduzione dei dazi e far passare un disegno di legge per tagliare le tasse nella primavera del [[1888]], ma la proposta non fu approvata.<ref>{{en}} Alyn Brodsky, ''Grover Cleveland: A Study in Character'', (New York:, St. Martin's Press, 2000), 207–8pp. 207–208</ref>
 
==== Politica economica ====
Cleveland, dal forte [[conservatorismo liberale]], sosteneva un governo che non interferisse nel [[libero mercato]] e nelle vite delle persone, lasciando la libertà individuale rispettata e protetta. Credeva in un sistema equo che non favorisse nessuno, dove il governo trattava tutti in maniera egualitaria, in linea coi principi [[Thomas Jefferson|jeffersoniani]]. Cleveland non permise mai al governo di assumere il ruolo di "genitore": il potere non doveva essere usato per favorire una classe piuttosto che un'altra. Per cui Cleveland abolì ogni proposta di legge che fosse andata contro tale linea politica.
 
Durante la fine degli anni ottanta i cittadini [[Texas|texani]] furono colpiti da una forte siccità. Nel febbraio 1887 il [[Congresso degli Stati Uniti d'America|congresso]] propose di inviare 10&nbsp;000 dollari per aiutare la popolazione colpita, ma il presidente Cleveland appose il suo veto.<ref>{{en}} Cleveland, ''Veto of Texas Seed Bill'', February 16, 1887, James D. Richardson, ''A Compilation of the Messages and Papers of the Presidents'', 13 vols., (New York:, Bureau of National Literature, 1897), XI, 5142–3pp. 5142–5143</ref> Al posto della proposta invitò i cittadini a raccogliere tra loro dei fondi. Le donazioni dei cittadini raccolsero 100&nbsp;000 dollari in più di quanto il governo avrebbe stanziato.<ref>{{en}} Marvin Olasky, ''The American Leadership Tradition: Moral Vision from Washington to Clinton'', (New York:, The Free Press, 1999), p. 160</ref>
 
Cleveland combatté anche contro il sistema pensionistico dei soldati che avevano combattuto durante la [[Guerra di secessione americana|guerra di secessione]], che col tempo si era corrotto.<ref>{{en}} William H. Glasson, ''Federal Military Pensions in the United States'', (New York:, Oxford University Press, 1918), p. 277</ref><ref>{{en}} Morton Keller, ''Affairs of State: Public Life in Late Nineteenth Century America'', (Cambridge:, Belknap Press of Harvard University, 1977), p. 311</ref> Il presidente pose il veto sul pagamento di circa 228 atti di pensionamento fraudolenti.<ref>{{en}} Cleveland, ''Veto of a Pension Bill for Cudbert Stone'', February 4, 1887, 5131–2pp. 5131–5132</ref><ref>{{en}} Cleveland, ''Veto of a Pension Bill for John W. Farris'', June 21, 1886, 5020–1pp. 5020–5021</ref>
 
==== Primo ritiro ====
Dopo la fine del primo mandato Cleveland si candidò per un secondo, ma vinse il [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|repubblicano]] [[Benjamin Harrison]].<ref>Gould, GOP, p. 105</ref> Dopo la sconfitta si ritirò dalla politica.
 
Il partito richiese il suo sostegno per comizi e per appoggiare altre candidature e campagne, ma egli rifiutò di approfittare della sua notorietà. Per lui gli ex-presidenti erano semplici cittadini privati e tali dovevano rimanere.
 
Inoltre Cleveland non amava particolarmente parlare in pubblico. In una lettera di scuse al [[governatore]] William E. Russell del [[Massachusetts]], scrisse: {{citazione|Vorrei evitare quanti più comizi possibili, in quanto, in primo luogo, non credo di essere bravo e, secondo, durante il mio ritiro sono diventato un vagabondo pigro e buono a nulla che trova qualsiasi esercizio mentale un grande sforzo.<ref>{{en}} Cleveland to William E. Russell, June 9, 1891, Nevins, ''Letters'', p. 256</ref>}}
 
La presidenza di Harrison nel [[1890]] segnò l'inizio del ''Billion-Dollar Congress'': i repubblicani accettavano qualsiasi tipo di proposta e spendevano soldi, perdendo anche i risparmi ottenuti durante la presidenza di Cleveland. La spesa e l'aumento di moneta inizialmente portarono la nazione ad un boom economico, che però in seguito sfociò violentemente nel panico del 1893, dopo la conquista del secondo mandato di Cleveland.
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=== Secondo mandato (1893-1897) ===
[[File:DSCN4468 buffaloclevelandstatue e.jpg|miniatura|Statua di Cleveland ubicata a [[Buffalo]].]]
Nel 1892 Cleveland accettò la nomina per un secondo mandato presidenziale. Dopo l'elezione salì alla presidenza nel 1893, con un discorso inaugurale incentrato sul problema del [[paternalismo]], disapprovando le eccessive elargizioni governative avvenute soprattutto in seguito alle azioneazioni del precedente ''Billion-Dollar Congress''.<ref>{{en}} Cleveland, ''Second Inaugural Address'', March 4, 1893, Richardson, Messages and Papers, XII, 5821–25pp. 5821–5825</ref>
 
==== Panico del 1893 ====
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La causa del panico fu la presenza nel sistema di eccessiva valuta, sotto forma di monete d'oro e d'argento e di carta moneta.
La [[Conio|coniazione]] illimitata di argento all'interno del paese aveva causato la crisi, portando il [[Tasso d'inflazione|tasso di inflazione]] alle stelle. Il ''Billion-Dollar Congress'' nel 1890 aveva aumentato l'inflazione passando la ''Sherman Silver Purchase Act'', che permetteva di acquistare lingotti d'argento pagandoli con la carta moneta. Il governo inoltre aveva continuato a coniare moneta d'argento.<ref>{{en}} Irwin Unger, ''The Greenback Era: A Social and Political History of American Finance, 1865-1879'', (Princeton:, Princeton University Press, 1964), 15–6pp. 15–16</ref>
 
Nel corso della sua carriera pubblica, Cleveland aveva costantemente auspicato una [[politica monetaria]] sana, fondata sul [[sistema aureo]], e aveva cercato senza successo di fermare la coniazione della moneta di argento o della carta.
 
Per risolvere la situazione Cleveland attuò i principi del [[libero mercato]], il ''[[Laissez-faire|laissez faire, laissez passer]]'', ovvero non fece nulla per aiutare le aziende e le società che chiedevano con qualsiasi aiuto diretto dal governo. Egli credeva che tutti, individui e imprese, avrebbero dovuto affrontare la crisi come meglio potevano. Questa era la visione economica diffusa del suo tempo, in particolare per democratici [[Thomas Jefferson|jeffersoniani]].<ref>{{en}} Robert Higgs, ''Crisis and Leviathan: Critical Episodes in the Growth of American Government'', (New York:, Oxford University Press, 1987), p. 86</ref> Così invece di aumentare l'offerta di moneta o la spesa pubblica, Cleveland si focalizzò su quello che credeva fosse il vero problema: la ''Sherman Silver Purchase Act'' del 1890, in particolare la sua clausola di acquisto di moneta. Credeva che l'unica soluzione per il [[Congresso degli Stati Uniti d'America|congresso]] fosse di correggere l'errore.
 
Il 28 agosto 1893, non senza poche resistenze, la [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|camera dei rappresentanti]] approvò l'eliminazione della clausola, seguita dall'approvazione al [[Senato (Stati Uniti d'America)|senato]] alla fine di ottobre.<ref>{{en}} Cleveland, ''Special Session Message'', August 8, 1893, Richardson, ''Messages and Papers'', XII, pp. 5833-5837</ref> L'azione successive di Cleveland fu quella di cercare di mantenere il [[sistema aureo]]. Infatti il governo federale doveva detenere una riserva di almeno 100 milioni di dollari per sostenere la quantità di moneta in circolazione. Tale riserva era ormai in pericolo e il presidente decise di emettere obbligazioni che potevano essere acquistate solo in oro.<ref>Olasky, p. 164; Nevins, ''Cleveland'', p. 201</ref>
Lo stop all'inflazione e il sistema aureo ristabilito permisero all'economia di correggere i suoi squilibri.<ref>Sprague, p. 208; Rothbard, p. 169</ref>
 
La colpa della crisi ricadde sul governo in carica e nelle elezioni di metà mandato nel 1894, il [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] perse il controllo sia del [[Senato (Stati Uniti d'America)|senato]] che della [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|camera]]. Due anni dopo nel 1896 i democratici persero anche le successive elezioni presidenziali in favore del repubblicano [[William McKinley]], nonostante l'economia avesse iniziato a crescere nuovamente.
 
==== Politica estera ====
In linea con i principi [[Thomas Jefferson|jeffersoniani]], Cleveland si guardò bene dall'intrattenere rapporti di amicizia o alleanze con le altre nazioni. Il suo intento era quello di rimanere neutrale, non facendo promesse che avrebbero potuto coinvolgere la nazione in una guerra straniera. Nel suo messaggio annuale del 1893 scrisse: {{citazione|lo spirito di equità e amore per la giustizia […] caratterizzano la vera politica estera Americana<ref>{{en}} Cleveland, ''First Annual Message to Congress'', December 4, 1893, Richardson, ''Messages and Papers'', XII, 5866–92pp. 5866–5892</ref>}}
Tuttavia Cleveland favorì il rafforzamento della [[United States Navy|flotta navale militare]], creando una delle migliori forze navali del tempo.
 
Cleveland rimase neutrale anche allo scoppio della rivoluzione cubana nel 1895. La Spagna aveva mantenuto il controllo di Cuba dopo [[Cristoforo Colombo]], ma verso la fine del XIX secolo gran parte della popolazione cubana era scontenta. I cubani insorsero contro il dominio spagnolo nel mese di febbraio del 1895, una rivolta che si trasformò in una guerra civile. Anche se i repubblicani volevano entrare in guerra il presidente dichiarò: {{citazione|Non ci sarà alcuna guerra con la Spagna a Cuba fin tanto che sono presidente<ref>{{en}} Cleveland, ''Proclamation 377'', June 12, 1895; and ''Proclamation 387'', July 27, 1896, Richardson, ''Messages and Papers'', XIII, 6023–4pp. and6023–6024, 6126–76126–6127</ref> }}
 
Prima del termine del secondo mandato Cleveland dovette affrontare la minaccia [[Gran Bretagna|britannica]] in una disputa riguardo al confine col Venezuela. Cleveland decise di non consentire alcun sconfinamento dalle potenze europee nelle Americhe inviando una nota al governo britannico per incitare un arbitrato. Londra la ignorò e dopo una seconda nota di avvertimento il primo ministro britannico Salisbury rispose negando che gli Stati Uniti potessero avere potere e autorità per comandare la [[Gran Bretagna]]. Ma Cleveland rispose con un forte messaggio di propria iniziativa il 17 dicembre 1895. A quel punto la Gran Bretagna fece marcia indietro riconoscendo la [[Dottrina Monroe]]. Fu istituita poi una commissione per stabilire i confini nel dettaglio.<ref>{{en}} Cleveland, ''Special Message on Venezuela'', December 17, 1895, Richardson, ''Messages and Papers'', XIII, 6087–90pp. 6087–6090</ref>
[[File:US-$20-FRN-1914-Fr-1010.jpg|thumb|upright=1.7|Banconota da Venti Dollari  raffigurante il Presidente  Grover Cleveland, 1914]]
 
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=== Esercizio del diritto di veto ===
Cleveland a suo tempo venne sopranniminato ''Veto Mayor''<ref>{{en}} H. Paul Jeffers, ''An Honest President: The Life and Presidencies of Grover Cleveland'', (New York:, Harper Collins, 2000), 48–9pp. 48–49,</ref>, ''Veto Governor''<ref>{{en}} Cleveland, ''Veto Messages, Public Papers'', I, 28–9pp. 28–29, 35–635–36, 103–27103–127</ref> e ''Veto President'', in quanto leggeva ogni proposta di legge e poneva il veto su quelle che nascondevano corruzione e tangenti.
In totale pose il diritto di veto su 200 proposte durante i due anni da governatore, 8 dei quali solo nel primo mese.<ref>{{en}} Cleveland, ''Veto Message, Assembly Bill No. 360, For Relief of Surviving Members of First Regiment, N.Y. Mexican Volunteers, Public Papers'', I, April 25, 1883, pp. 79–80</ref>
 
Durante i suoi mandati presidenziali accumulò 584 veti, di cui 414 nel primo mandato e 170 nel secondo.<ref>{{en}} List of Presidential Vetoes, http://www.presidency.ucsb.edu/data/vetoes.php</ref>
 
== Storiografia ==
Cleveland è visto come uno dei presidenti più conservatori di sempre. Emerse in un periodo buio degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]: dopo la [[Guerra di secessione americana|guerra civile]] la nazione fu caratterizzata da corruzione, disonestà ed egoismo. Il periodo, meglio noto come ''Gilded Age'', viene però anche ricordato per le sorprendenti trasformazioni del Paese, come il passaggio da un'economia rurale a una fortemente industriale, fino alla trasformazione in prima economia mondiale nel 1900.<ref>{{en}} John Steele Gordon, ''An Empire of Wealth: The Epic History of American Economic Power'', (New York:, Harper Perennial, 2004), p. 205</ref>
 
== Note ==