Periodo dei Duchi: differenze tra le versioni

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Con '''Periodo dei Duchi''' (detto anche '''dell'anarchia''') si indica la decade di interregno tra il [[574]] (morte di [[Clefi]]) al [[584]] in(elezione cui ildi [[elencoAutari]]), deidurante rela longobardi|quale il [[regno longobardo]] e d'[[Elenco di monarchi italiani|Italia]] sinon trovòebbe dopoun lasovrano, mortema difu governato collegialmente dai vari [[ClefiDucati longobardi|duchi longobardi]] recentemente insediati e reciprocamente indipendenti.
 
Gli storici sono incerti sulla ragione di questo interregno: alcuni{{citazione ritiengononecessaria}} addiritturaritiengono che i duchi abbiano semplicemente agito come tutore collettivo per il figlio di Clefi, [[Autari]], che effettivamente salì infine al trono; altri{{citazione necessaria}} parlano invece di "signoria collettiva". In ogni caso, a questo stadio dell'occupazione i duchi erano semplicemente i capi delle diverse stirpi del popolo longobardo, non ancora stabilmente associati alle città, e quindi avranno semplicemente agito indipendentemente, anche perché avranno dovuto cedere alle pressioni dei guerrieri{{citazione necessaria}} nominalmente sotto la loro autorità per approfittare delle ancora larghe possibilità di bottino. Questa situazione instabile, protrattasi nel tempo, portò al definitivo crollo dell’assetto politico-amministrativo romano-italico{{citazione necessaria}}, che fino all'invasione era stato pressoché mantenuto, tanto che la stessa aristocrazia romano-italica aveva conservato la responsabilità dell’amministrazione civile (basti pensare a [[Cassiodoro]])
I [[longobardi]] erano entrati nella [[penisola italiana|penisola]] nel [[568]] guidati da [[Alboino]]. Sotto il successore di Alboino, Clefi, continuarono la loro espansione a spese dei [[bizantini]]. Il regno di Clefi fu però breve ed il suo governo duro. Subito dopo la sua morte i longobardi non elessero un re successore, lasciando ai [[duca|duchi]] la massima autorità ognuno nel proprio [[Ducati longobardi|ducato]].
 
I duchi non riuscirono dunque ada organizzarsi ed a rinnovare i loro successi contro l'imperostabilmente. Quando invasero la [[Provenza]] [[merovingi|merovingia]], i [[elenco di re franchi|re franchi]] [[Gontrano]] e [[Childeberto II]] invaserosi laspinsero fino in [[Lombardia]], presero [[Trento]] ede aprirono una trattativa con l'[[imperatoriImpero bizantinibizantino|Imperatore d'Oriente]] [[Tiberio II di Bisanzio|Tiberio II]], che eratitolare anche nominalmente sovrano dell'[[Esarcato di Ravennad'Italia]]. Alla fine, stanchi delle divisioni interne, temendo una reazione più forte da parte greca dal sud e franca da est{{citazione necessaria}} e necessitando di una leadership necessaria a coordinare le diverse forze militari{{citazione necessaria}}, nel [[584]] i duchi elessero re [[Autari]]. Ad Autari fu ceduta la vecchia capitale, [[Pavia]] e la metà delle loro tenutericchezze ducali, anche se a quest'ultima promessa è dubbio che abbiano tenuto fede. Autari riuscì a consolidare per tutto il suo periodo di reggenza il regno longobardo contro i nemici su tutti i fronti.
Gli storici sono incerti sulla ragione di questo interregno: alcuni ritiengono addirittura che i duchi abbiano semplicemente agito come tutore collettivo per il figlio di Clefi, [[Autari]], che effettivamente salì infine al trono; altri parlano invece di "signoria collettiva". In ogni caso, a questo stadio dell'occupazione i duchi erano semplicemente i capi delle diverse stirpi del popolo longobardo, non ancora stabilmente associati alle città, e quindi avranno semplicemente agito indipendentemente, anche perché avranno dovuto cedere alle pressioni dei guerrieri nominalmente sotto la loro autorità per approfittare delle ancora larghe possibilità di bottino. Questa situazione instabile, protrattasi nel tempo, portò al definitivo crollo dell’assetto politico-amministrativo romano-italico, che fino all'invasione era stato pressoché mantenuto, tanto che la stessa aristocrazia romano-italica aveva conservato la responsabilità dell’amministrazione civile (basti pensare a [[Cassiodoro]])
 
I duchi non riuscirono dunque ad organizzarsi ed a rinnovare i loro successi contro l'impero. Quando invasero la [[Provenza]] [[merovingi|merovingia]], i [[elenco di re franchi|re franchi]] [[Gontrano]] e [[Childeberto II]] invasero la [[Lombardia]], presero [[Trento]] ed aprirono una trattativa con l'[[imperatori bizantini|Imperatore d'Oriente]] [[Tiberio II di Bisanzio|Tiberio II]] che era anche nominalmente sovrano dell'[[Esarcato di Ravenna]]. Alla fine, stanchi delle divisioni interne, temendo una reazione più forte da parte greca dal sud e franca da est e necessitando di una leadership necessaria a coordinare le diverse forze militari, nel [[584]] i duchi elessero re [[Autari]]. Ad Autari fu ceduta la vecchia capitale, [[Pavia]] e la metà delle loro tenute ducali, anche se a quest'ultima promessa è dubbio che abbiano tenuto fede. Autari riuscì a consolidare per tutto il suo periodo di reggenza il regno longobardo contro i nemici su tutti i fronti.
 
Alcuni tra i duchi conosciuti regnanti nel periodo furono:
*Zotto[[Zottone]], [[duca di [[Benevento]]
*[[Wallari]], [[duca di [[Bergamo]]
*Alagis[[Alachis I di Brescia|Alachis I]], [[duca di [[Brescia]]
*[[Gisulfo I del Friuli|Gisulfo I]], [[duca del [[Friuli]]
*[[Zaban]], [[duca di [[Pavia]]
*[[Faroaldo I]], [[duca di [[Spoleto]]
*Euino[[Ewin]], [[duca di [[Trento]]
*[[Aimone di Torino|Aimone]], [[duca di [[Torino]]
 
==Voci correlate==
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*[[Ducati longobardi]]
*[[Longobardi]]
*[[regno longobardo]]
 
==Bibliografia==
*{{en}} ''The Dark Ages 476-918'' (C. Oman) - Londra ([[1914]]).
 
{{portale|Medioevolongobardi}}
 
[[Categoria:Longobardi]]