Utente:IlSistemone/Sandbox2: differenze tra le versioni

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[[Ribera (famiglia)|Ribera]] eseguì sempre nel 1637 un'altra versione dell'''Apollo e Marsia'' di [[Capodimonte (Napoli)|Capodimonte]], oggi giunta fino al museo di belle arti di [[Bruxelles]]. Non si sa quale sia il motivo per il quale il pittore effettuò "contemporaneamente" due tele dello stesso soggetto, o comunque chi ne fu il "reale" committente delle due opere e perché. Comunque è possibile ipotizzare che una tela sia in qualche modo legata all'altra, e quindi che nel momento in cui il pittore ha compiuto l'opera chiesta dal mercante e collezionista fiammingo [[Gaspar Roomer]] (presumibilmente quella di Capodimonte) si siano aperti di conseguenza tre distinti scenari per l'altra tela (presumibilmente quella di Bruxelles): può darsi che quest'ultima sia stata richiesta dello stesso mercante per un suo amico o parente residente in [[Belgio]], oppure che sia stata richiesta proprio da parte dell'amico connazionale [[Van den Eynden]], la cui collezione poi si disperse in tutta europa, o ancora, che sia stata richiesta direttamente di un amico residente già in all'estero, che aveva potuto ammirare la tela in casa Roomer. I due dipinti di Ribera sono ad ogni modo molto simili tra loro, seppur la versione di Bruxelles è leggermente più grande di quella di Napoli (202×255 cm contro 182×232 cm); le uniche sostanziali differenze si riscontrano infatti nelle figure dell'[[Apollo]]: in quella di Capodimonte questi è ripreso frontalmente a pieno viso con una mantella di color [[glicine]], mentre nella versione belga è ripreso di profilo con una mantella color [[rosa]].
 
[[Luca Giordano]] eseguì più volte una versione dell'''Apollo e Marsia''. Oltre a quella di Capodimonte, compiuta sul modello di Ribera dello stesso museo,<ref name="Touring" /> si segnalano da parte di Giordano le versioni al [[Museo Bardini|museo di palazzo Bardini]] di [[Firenze]], del 1678, e quella del [[monastero dell'Escorial]] in [[Spagna]], 190×190 cm datato 1696 <ref name=iconos3>{{cita web|url=http://www.iconos.it/le-metamorfosi-di-ovidio/libro-vi/apollo-e-marsia/immagini/75-apollo-e-marsia/|titolo=''Cattedra di Iconografia e Iconologia, Dipartimento di Storia dell'arte e spettacolo, Facoltà di Lettere e Filosofia, Sapienza Università di Roma''|autore= Chiara Mataloni|accesso=30 marzo 2020}}</ref><ref>In origine 209×190 cm, poi non si sa per quale motivo fu tagliata e ridotta.</ref>. In entrambi i dipinti il pittore stravolse la scena, tant'è che Marsia non si vede più legato all'albero dalle zampe, come nel modello riberesco, ma bensì dalle braccia, dove proprio da queste partiva lo scuoiamento.<ref name=iconos3/> Entrambe le versioni conservano comunque alcune analogie rispetto al suo dipinto di Capodimonte: su tutte l'Apollo, che è rappresentato similarmente anche nei colori delle vesti (mantella glicine, abito e scarpe blu), seppur nella versione fiorentina è più evidente questa somiglianza. Inoltre il dipinto toscano si somiglia a quello napoletano anche nell'ambientazione notturna della scena e nella figura dei satiri sullo sfondo, mentre la versione spagnola è ambientata di giorno e, presenta più figure sparse sullo sfondo, tra cui anche il [[Re Mida]] con le orecchie d'asino, e richiama la versione partenopea della tela con il piede di Apollo sopra il corpo di Marsia.<ref name=iconos4/> Un'altra versione di Luca Giordano di questo mito è infine esposta nella [[reggia di Caserta]], 118×172 cm del 1687-1689.<ref name=iconos3iconos4>{{cita web|url=http://www.iconos.it/le-metamorfosi-di-ovidio/libro-vi/apollo-e-marsia/immagini/75-apollo-e-marsia/|titolo=''Cattedra di Iconografia e Iconologia, Dipartimento di Storia dell'arte e spettacolo, Facoltà di Lettere e Filosofia, Sapienza Università di Roma''|autore= Chiara Mataloni|accesso=30 marzo 2020}}</ref> In questa scena, ripresa a più ampio raggio, è ritratto il momento immediatamente posteriore al supplizio: sulla sinistra in alto è Apollo su un carro che va via, in basso è Marsia svenuto, mentre sulla destra, a differenza di tutte le altre versioni di Ribera e di Giordano stesso, compare questa volta ancheè la figura di [[Re Mida]] con le orecchie d'asino (secondo la leggenda affibbiategli sempre da Apollo in quanto il re della [[Frigia]] aveva decretato vincitore della sfida proprio il satiro).<ref name=iconos3iconos4/>
 
== Note ==